Dopo la "grande " prova sui 200 m tirata fuori alla notturna di Milano giovedì sera, Andrew Howe sta pensando di "lasciare" il lungo per la velocità, o, quantomeno, "preferire" la velocità lasciando il lungo come prova secondaria. Fino ad adesso l'atleta azzurro aveva preferito il contrario, privilegiando la prova del lungo alla velocità. Una parte dell'allenamento per le due specialità è equivalente, adesso Andrew, dopo aver coeso alla Notturna di Milano giovedì sera i 200 m in 20" e 30 centesimi sta valutando seriamente di cambiare specialità principale e dedicarsi alla velocità. Il tempo sui 200 m di giovedì sera, intendiamoci, non è eccezionale in quanto superiore di oltre un secondo alla miglior prestazione mondiale.....ma potrebbe essere una buona base per migliorare e cercare di arrivarre oltre....speriamo e forza Andrew facci sognare, la nostra stletica ne ha bisogno!
Ecco uno stralcio dell'intervista rilasciata giovedì sera:
Andrew inizia per te una nuova carriera?
“Da oggi ricomincia l’avventura. Fare 20”30 senza alcuna preparazione specifica mi fa capire per sempre che sono un velocista”.
Facci sognare, dove puoi arrivare?
“Voglio scendere sotto i 20”. Solo così puoi vincere veramente le gare che contano”
Cosa pensi di dover migliorare per correre così forte?
“Tecnicamente credo di non essere male. Certamente devo migliorare la tenuta, dunque devono migliorare le gambe. Ho bisogno di lavorare duro questo inverno, di sputare sangue in allenamento. Non come l’anno scorso che mi dividevo tra piscina e massaggi stando attento ad ogni passo che facevo”
A questo punto sei un atleta completo. Salto in lungo e velocità?
Per ora correrò e basta. Dopo Rieti ho capito che non sono pronto, che ho ancora troppo dolore ed i salti sono traumatici. Tornerò nel lungo solo quando sarò al 100% e non avvertirò nessun dolore. Il mio polpaccio del tendine operato è ancora più piccolo dell’altro, il recupero non è ancora
completo. Ci vuole un altro anno”.
Sei arrivato qui a fine stagione pensando di fare solo una comparsata?
“Solo mia mamma ci credeva fino in fondo. Da due giorni mi ripete che avrei fatto il personale (20”28 a Grosseto quando vinse l’oro ai Mondiali Juniores ndr) ed io le ripetevo che avrei corso in 20”60, forse 20”50. In molti dicono che mia madre sbaglia parecchio…beh questa volta ha zittito tutti. Aveva ragione lei”.
In definitiva ti piace più il lungo o la curva dei 200 metri?
“Assolutamente la velocità. Quando sono in pedana nel lungo guardo sempre gli altri che si riscaldano per i 100 e i 200 metri con un po’ di invidia. L’anno prossimo voglio scendere a 10”20 nei 100 anche se io sono un duecentista”.
Se volete leggere la parte finale di qust'intervista la potete trovare su:
www.atleticaweek.it