La corsa campestre racchiude in sé l’amore per lo sport e per l’allenamento, il contatto con la natura e la competizione con sé stessi e con l’avversario. È stato così anche ieri mattina al Parco della Pellerina, dove moltissime scuole medie e superiori di Torino e provincia si sono ritrovate per la finale provinciale di corsa campestre. Ben 14 le selezioni zonali (9 per le medie e 5 per i licei) che hanno ridotto il numero di partecipanti dai 2500 della prima fase ai circa 800 presenti ieri.
Quattro le categorie, maschili e femminili: ragazzi (prime medie), cadetti (seconde e terze medie), allievi (primo triennio delle superiori), juniores (quarta e quinta). Distanze a crescere tra i circa 1000 metri percorsi dai più piccoli ai quasi 4000 dei più grandi. “Quella della corsa campestre è un’attività molto vasta a Torino” spiega Renzo Suppo, coordinatore dell’ufficio educazione fisica di Torino, “il mio ringraziamento va innanzitutto all’organizzazione, ai professori lavorano con entusiasmo per rendere possibile questa manifestazione, e al Coni, per la presenza e i premi che ha messo a disposizione”.
Cielo nuvoloso, freddo e terreno reso pesante dalla pioggia della sera precedente; ingredienti quasi indispensabili per la corsa campestre. L’appuntamento è per le prossime eventuali fasi (regionale e nazionale), per le quali si attendono direttive ministeriali. Gli studenteschi di atletica proseguiranno in ogni caso in primavera, con le gare in pista. Nell’attesa rimarrà il ricordo di una bella giornata di sport, in cui qualcuno ha vinto e in cui tutti si sono divertiti, vivendo la scuola in maniera diversa dal solito e avvicinandosi al fantastico mondo dello sport.
Luca Bianco
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