Atletica leggera: dall’infortunio ai Mondiali, l’estate sprint di Martina Amidei

Creato il 22 settembre 2013 da Sportduepuntozero

Conseguire la laurea breve di economia nei tre anni non è da tutti. Ancor più degno di nota se si trascorre buona parte dell’anno lontano da casa, allenandosi quotidianamente e studiando nei ritagli di tempo. Martina Amidei, velocista torinese classe 1991, ci è riuscita, dimostrando di avere una marcia in più non solo sulle piste di atletica. “Non potrò correre tutta la vita” afferma con un sorriso, “quindi è bene che mi apra altre strade oltre allo sport”.

Insieme alla prima fase universitaria, venerdì scorso si è chiusa per Martina un’estate di straordinaria intensità, vissuta all’insegna dei 100 metri. Primo appuntamento gli Europei under 23 di Tampere, conclusi con un bronzo e un record italiano promesse conquistati nella staffetta 4×100 con Laura Gamba, Irene Siragusa e Gloria Hooper. Due settimane dopo il quinto posto individuale agli Assoluti di Milano: “Il mio obiettivo era raggiungere la finale” racconta l’atleta allenata da Michele Giacomini, “in cui tirai fuori il massimo, per dimostrare di meritarmi la convocazione per Mosca”.

La capitale russa ha ospitato dal 10 al 18 agosto i Mondiali, momento clou dell’intera stagione e prima esperienza iridata a livello assoluto per la 22enne dell’Aeronautica Militare. “Ho gareggiato in ultima frazione nelle qualificazioni della 4×100 (composta da Audrey Alloh, Ilenia Draisci e Marzia Caravelli). Ho corso libera da ansia e paura, provando ottime sensazioni; un’esperienza fantastica”. Ultima tappa agonistica la Diamond League di Zurigo. “La formazione della staffetta (con Alloh, Draisci e Jessica Paoletta) è stata decisa all’ultimo, di conseguenza i cambi non sono stati perfetti. Anche la gara individuale poteva andare meglio, ma ho risentito ancora dello stiramento di inizio giugno”.

L’infortunio ha condizionato tutta l’estate di Martina, costringendola ad allenarsi al di sotto delle proprie potenzialità: “La mancanza di forza nelle gambe ha accentuato quello che è da sempre il mio punto debole, la partenza”. Fin da ragazzina però, la velocista ex Cus Torino è stata un lampo del rettilineo, grazie all’irresistibile progressione della seconda metà di gara. Apice di una carriera cominciata dieci anni fa il personale di 11’’42, stabilito l’8 giugno 2012 al Meeting del Primo Nebiolo: “Non sbagliai nulla dallo start all’arrivo” ricorda, “ero in gran forma e vinsi di fronte a tutti i miei amici, in un’atmosfera davvero incredibile”. Nel suo futuro, la giovane promessa azzurra non vede solo i 100: “penso che mi concentrerò sui 200; sono più adatti alle mie caratteristiche, più faticosi ma sicuramente più divertenti”.

La stagione di competizioni è ormai agli sgoccioli; a fine mese sono in programma i Campionati di Società, in cui Martina tornerà a indossare la maglia del Cus. Poi ricomincerà la preparazione invernale, in vista di un 2014 che culminerà con gli Europei di Zurigo: “per abbassare i miei record devo solo continuare a lavorare con impegno” conclude, “e forse un giorno potrò coronare il mio sogno, gareggiare alle Olimpiadi”.

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