Nicola Vizzoni non finisce mai di stupire. Domenica lo aspetterà una nuova, grande sfida: la finale olimpica. Ci ritorna dopo il favoloso argento di Sidney e dopo le amare esclusioni di Atene e di Pechino. Dodici anni fa era un giovanotto di ventisei anni. Oggi, a trentotto anni, si regala un altro grande sogno e una nuova possibilità. Lo fa con la solita grinta, con grande voglia, con grande carattere.
Pesca una giornata non fantastica e lancia il suo martello alla non eccezionale misura di 74.79m, ma basta. E avanza. Uscito dal gruppo A di qualificazione col nono posto sembrava prossimo all’eliminazione. Rimane lì con le unghie e con i denti, aggrappato a quella piazza. Dita ben incrociate, si è dovuto guardare tutto il gruppo B prima di poter esultare. Gli avversari hanno ampiamente deluso e non sono stati capaci di fare meglio, consentendo così al toscano di festeggiare.
Tra i migliori dodici solo tre hanno saputo raggiungere la norma di qualifica: lo sloveno Kozmus, campione olimpico uscente (78.12); il giapponese Murofushi, campione mondiale in carica (78.48); l’ungherese Pars, fresco campione europeo e argento mondiale (79.37). Esclusi alcuni pesci grossi: Al-Zinkawi dal Kuwait, il cubano Janet e il polacco Fajdek, autore di ben tre nulli. Eliminato anche il nostro Lorenzo Povegliano che non è riuscito a ripetere le ottime misure stagionali (ad esempio il 79.08 dei campionati italiani) e si è fermato a un deludente 71.55 (ventisettesima posizione).
OA | Stefano Villa