Due cose in apertura: impossibile (perché è una recensione e perché non ne so abbastanza) sintetizzare la carriera di Uwe Schmidt / Señor Coconut / Atom Heart / Atom™ e impossibile spiegare quanto debba – come tutti noi – amare i Kraftwerk. HD esce per raster-noton ed è fondamentalmente un esperimento su come tutto possa essere reso pop, persino quanto esce da casa Carsten Nicolai. Pop è rimasticazione, quindi l’esempio migliore per capire HD è “I Love U” (I love you like a love my drum machine!), ospite Jamie Lidell alla voce: uno mette su il disco a casa, sente quel familiare suono crucco e va a lavare i piatti (sono in molti a lavare i piatti col supporto morale della raster-noton), quando a un dato momento scatta il cortocircuito e sembra proprio che qualcun altro abbia messo un disco a cappella di Stevie Wonder nella stessa stanza, invece è Schmidt che non ha problemi a incamerare nulla, vedi la cover di “My Generation” di chi sapete voi. Per certi versi, dunque, nulla di nuovo, dato che di postmodernismi sono pieni i dischi rigidi, ma sono la grazia, il gusto e la semplicità dei classici moderni che inchioderebbero HD nell’iQualcosa di chiunque, anche di quelli che non bazzicano dalle parti dell’etichetta berlinese, perché questo disco – come i Kraftwerk – parla a tutti.
Tracklist
01. Pop HD
02. Strom
03. I Love U (Like I love my Drum Machine) feat. Jamie Lidell
04. The Sound Of Decay
05. Empty
06. Riding The Void
07. Stop (Imperialist Pop)
08. My Generation
09. Ich Bin Meine Maschine