Gli attacchi d’asma in età pediatrica sono quasi sempre legati a infezioni virali, soprattutto nei bambini più piccoli.
I principali segni di avvertimento che anticipano la comparsa di un broncospasmo sono: naso che cola, starnuti ripetuti e tosse secca insistente, soprattutto notturna.
Questo autunno è caratterizzato dall’arrivo presso i pronto soccorsi pediatrici di pazienti affetti da crisi d’asma piuttosto seri e poco responsivi alla comune terapia.
Probabilmente vi è in circolazione uno o più virus particolarmente aggressivi che in alcuni soggetti predisposti scatenano broncospasmi importanti.
E’ utile sapere come comportarsi in caso di un attacco d’asma.
La tensione emotiva peggiora gli attacchi d’asma, per cui è fondamentale che i genitori rimangano calmi ed assicurino altrettanta tranquillità al bambino.
I farmaci da utilizzare in caso di attacco d’asma sono i broncodilatatori che servono a riaprire i bronchi che si sono chiusi velocemente.
Tali farmaci sono: gocce di broncovaleas o breva per aerosol che vanno sempre diluite in almeno tre ml di soluzione fisiologica, ventolin o broncovaleas spray da utilizzare sempre con un adeguato distanziatore.
Se vengono utilizzati ventolin o broncovaleas spray e non si ottiene una risposta immediata alla prima somministrazione si possono ripetere i puffs fino a quattro somministrazioni nella prima mezzora sempre con adeguato distanziatore.
L’aerosol può essere anche 4 volte ripetuto ogni dieci minuti se non vi è stato alcun miglioramento dei sintomi.
Se la situazione non migliora sarebbe utile avere a portata di mano un cortisonico da somministrare per bocca.
Ovviamente se i sintomi non tendono a migliorare con queste misure il piccolo va condotto presso il più vicino pronto soccorso pediatrica.