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Gli attacchidipanico colpiscono sempre più persone.
Inoltre, l’età media di chi subisce un primo attacco di panico si è notevolmente abbassata.
Se, fino a qualche tempo fa, si soffriva di attacchi di panico dai 30 anni in sú.
Oggi la media si è notevolmente abbassata.
Gli attacchi di panico sono generati o da traumi, o da bruschi cambiamenti di vita, come, ad esempio, la fine dell’università e l’ingresso nel campo del lavoro.
Il precariato, da cui la nostra generazione è letteralmente investita, sembra essere una delle cause maggiori degli attacchi di panico in età giovanile.
La cosa brutta degli attacchi di panico è che arrivano improvvisamente e risalire alla causa che li scaturisce è sempre molto difficile.
I sintomi più comuni sono: sudore, tachicardia, tremolio, vertigini, senso di nausea, soffocamento e paura estrema.
Una paura talmente forte da spingere il soggettona non uscire di casa, per paura che accada qualcosa di terribile o per paura di morire.
Ci sono tre modi principali per curare gli attacchi di panico: la psicoterapia, la cura omeopatica o la cura farmacologica.
Il primo tipo di cura è molto lunga perchè mira a risalire all’ origine degli attacchi di panico ed ad insegnare al soggetto a convivere con essi fino alla loro scomparsa.
La cura omeopatica è altrettanto lunga e cerca di risolvere il problema curando gli scompensi chimici ed energetici, che provocano gli attacchi di panico.
Invece, i farmaci hanno un effetto quasi immediato, ma non risolvono il problema alla radice.
Per questo motivo, generalmente si associa la psicoterapia alla terapia farmacologica.
In modo da normalizzare e tranquillizzare in breve tempo la vita del paziente e, contemporaneamente, di stabilire l’origine dei suoi attacchi.