Si legge inoltre che D’Alema sia cuperliano ma che i cuperliani siano renziani, a differenza degli stessi renziani che sono berlusconiani. È infine di queste ultime ore la notizia della forte presa di posizione dei lettiani che sentendosi il fiato sul collo dei civatiani, dei cuperliani, dei renziani, dei brunettiani, dei santancheniani (aizzati dai sallustiani), hanno finalmente capito che la vera leadership non è acqua e – parlando a nuora affinché suocera intenda - hanno alzato la voce in Europa nei confronti dei Rehnniani (che non fanno capo al fiume Reno – il quale continua a scorrere nel suo letto tranquillo e come nulla fosse, ma al Commissario Europeo per gli Affari Economici e Monetari Olli Rehn).
“I nostri conti sono in ordine. La parola scetticismo non è nei Trattati!” hanno tuonato i lettiani parafrasando (?) un Marx (Karl non Groucho) epico, la cui corrente politica di sinistra – con un ammirevole senso del senno del poi e con altrettanta ammirevole lucidità – creò i marxisti e non i marxiani e che sul letto di morte s’indignò con altrettanta foga contro l’inviata di Porta a Porta: “Andiamo, via! Le ultime parole famose vanno bene per quegli idioti che non hanno detto abbastanza in vita”. Dalle lotte marxiste alle lotte… marxiane, appunto!
Featured image, Groucho Marx nel 1931, o un dalemiano d’antan.