Dopo il terribie attentato di ieri ad una scuola di Brindisi, la procura ha deciso di aprire un fascicolo per il reato di strage per l'attentato avvenuto ieri all'istituto Morvillo Falcone. Al momento...
nessun iscritto sul registro degli indagati. Gli inquirenti si sono indirizzati su un gesto isolato ed individuale, tanto che il procuratore ha ribadito: "non credo si ripeta".
Intanto, gli investigatori hanno già pronto un primo identikit di chi avrebbe posizionato le bombole di gas davanti all'istituto poi esplose provocvando la morte di una studentessa di 16 anni e il ferimento di altre 7.
Ripreso un uomo dalle telecamere. Dai primi rilievi sembrerebbe essere un uomo non molto giovane e non di origine straniera, ma al momento non è stato ancora identificato.
Nel frattempo, il procuratore capo di Brindisi, Di Napoli, ha spiegato che l'ipotesi privilegiata è quella di un gesto individuale ed isolato.
In più, il cassonetto nel quale sono state nascoste le bombole, sarebbe stato acquistato e forse portato sul posto a ridosso dell'evento.
Poi, secondo quanto emerso dalle immagini delle telecamere, sembrerebbe accreditarsi sempre di più l'ipotesi che l'ordigno sia stato azionato da un telecomando a distanza: si sarebbe trattato infatti di un "dispositivo volumetrico che esplode al passaggio, azionato a una distanza visiva con un telecomando".
I primi rilievi della scentifica e degli artificieri, hanno confermato la presenza di tre bombole di gpl dentro al cassonetto.
Stando ai primi accertamenti, qualcuno, a cui polizia e carabinieri stanno dando la caccia, intorno alle 7:45 avrebbe spinto il tasto di un telecomando a distanza per innescare la terribile esplosione. Il movente è ancora da accertare. Dato molto importante il tipo di bombole utilizzato, segnale di un attentato premeditato in tutti i suoi dettagli. Era quella scuola che si voleva colpire. Importanti le testimonianze di chi, a quell'ora, ha assistito alla strage.
Il ministro Cancellieri ha invitato alla prudenza sull'individuazione della matrice dell'attentato: "Non abbiamo elementi per poterlo dire con certezza, ma la tipologia dell'attentato non è tipica di un attentato di mafia. Lo stato c'è, ed è compatto e deciso. Monti è costantemente informato, addolorato e partecipe". Orrore è stato espresso anche dal ministro Severino che ha parlato di "sofferenza vera, tragedia nazionale".
Né Sacra Corona unita né la mafia siciliana "uccidono in questo modo e neanche le aree antagoniste, dalle Br a estrema destra. Nessuno si è mai spinto a questa tipologia di agguato", così il capo della polizia, Antonio Manganelli, per il quale la pista passionale "è poco verosimile".
Marco Letizia, segretario nazionale dell'associazione nazionale funzionari di polizia, ha detto che secondo lui l'esplosione risponderebbe a una "logica terroristica". "Si vuole spaventare la gente, creare disordine, alimentare incertezza e instabilità, perciò è imperativo non farsi intimorire mantenendo salda la coesione civile e democratica di questo Paese".