Attenti al lupo o attenti all’uomo?

Creato il 14 gennaio 2014 da Amandacastello2010

Purtroppo la risposta è scontata… attenti all’uomo.

Dopo anni di protezione e di vita nelle riserve il lupo è tornato nel suo habitat naturale
e, lentamente, inizia a ripopolare le nostre zone montuose ed appenniniche
lungo il nostro bel paese.

Il lupo fa parte della fauna selvatica del nostro paese,
nonostante sia un predatore non gradito perchè ci fa paura.

La presenza del lupo in Italia ha toccato il suo punto più basso agli inizi degli anni settanta
quando ha subito un vero e proprio sterminio.
Adesso si contano oltre 1000 esemplari.
Solo nel Parco Nazionale della Majella, oggi, sono presenti 9-10 branchi per un numero complessivo di 80 individui.

Conosciamolo meglio…
Perchè si parla di branco?

La funzione di ogni lupo è organizzata all’interno di un branco, con una struttura sociale fortemente gerarchica.
Il branco è guidato da due individui che stanno alla punta della piramide sociale, il maschio e la femmina alfa.
La coppia alfa (di cui solo uno dei due componenti può essere il “capo”) possiede più libertà rispetto al resto del branco,
anche se i due non sono capi nel senso umano del termine: gli individui alfa non prendono ordini dagli altri lupi;
bensì, possiedono la libertà di scegliere cosa fare, quando farlo, dove andare, quando andare.
Il resto del branco, che possiede un forte senso della collettività, solitamente li segue.
(fonte wikipedia)

L’uomo non lo conosce, ma ne ha solo paura.
Quindi, come reagisce?
Lo uccide.
Anche se è una specie tutelata e protetta, il WWF ci informa
di molti casi, soprattutto nella Maremma, in cui i lupi vengono uccisi
e i loro corpi esibiti come trofeo.

Vogliamo vivere in un mondo così?
Non siamo stanchi di leggere queste notizie?
La convivenza è possibile?
Dante Caserta, Presidente del WWF Italia afferma che dopo aver vissuto per decenni sull’orlo dell’estinzione,
il lupo  è tornato a popolare montagne e vallate grazie agli sforzi di associazioni, istituzioni e mondo della ricerca.
Sebbene questo possa comportare talvolta un’interazione problematica con alcune attività umane quali l’allevamento zootecnico,
non vuol dire che la convivenza uomo-lupo non sia possibile,
come dimostrano i dati e i tanti progetti già realizzati.
E’ solo questione di volontà, politica e amministrativa:
la vera sfida si gioca sulle scelte e se l’obiettivo è quello disalvaguardare sia gli allevatori sia i lupi,
le parole chiave sono: prevenzione e corretta gestione dell’allevamento”.

Alla luce della sua grande esperienza nella salvaguardia di specie protette
il WWF  propone 5 mosse strategiche:

1. Allevamenti: adozione capillare di strumenti anti-predazione

Incentivare le attività per la prevenzione del danno, con la promozione e l’adozione da parte degli allevamenti di quegli strumenti anti predazione sperimentati e più efficienti per quegli ambiti territoriali;

2. Politica unitaria per gli indennizzi

Promuovere una politica degli indennizzi unitaria, che faciliti le procedure amministrative e dia certezza del diritto con la velocizzazione delle risposte ed indennizzi sicuri e tempestivi

3. Monitoraggio e registrazione dei danni

Sviluppo coordinato del monitoraggio e registrazione puntuale dei danni al patrimonio zootecnico così da consentire in tempo reale di promuovere interventi concreti e che consentano di dare risposte agli allevatori per mitigare il danno

4. Gestione del randagismo

Dare piena applicazione alle norme sul randagismo e la gestione dei propri animali domestici, favorendo il monitoraggio del rispetto delle norme di registrazione e dichiarazione dei propri animali e riducano drasticamente il fenomeno dei cani vaganti e randagi;

5. Allontanare gli intrusi

 Dove accertato intervenire per cercare di rimuovere gli ibridi selvatici lupo cane che possono costituire una minaccia per il patrimonio zootecnico e prima di tutto minacciano la stessa conservazione del lupo.

La risposta è quindi “Si può fare” e come sempre la volontà indirizza le azioni nella direzione
più corretta, nel rispetto dell biodiversità, del rispetto verso la naturae della conservazione delle specie in pericolo.

Attenti all’uomo, alle sue azioni indiscriminate, alla sua ignoranza e alla sua megalomania.


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