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Attenti all’uomo!

Creato il 19 febbraio 2016 da Abattoir

Sin da piccoli le favole ci hanno intimorito con storie riguardanti il lupo cattivo, quello che si mangia Cappuccetto Rosso e tenta di fare lo stesso con i 3 Porcellini. Crescendo le storie sono diventate sempre più horror: film sui Lupi Mannari che vivono tra noi, trasformazioni in bestie affamate, Licantropi ignari di come passano le notti di luna piena. Il lupo è sempre stato il simbolo del “Male”, del pericolo nel bosco, del furbo predatore cui fare attenzione.

In questi giorni c’è stata una riunione che ha coinvolto Ministeri e Regioni per discutere circa il Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia. Entro qualche mese, infatti, la Conferenza Stato – Regioni potrebbe decidere l’autorizzazione di abbattimenti legali di lupo, in Italia. Attualmente l’animale è una specie protetta e ucciderlo è un crimine penale.

ormelupi

Qualche giorno fa però “Le Iene” di Mediaset, altri canidi, hanno montato un servizio riguardante la presunta minaccia all’uomo da parte del lupo. Personalmente penso che nella maggior parte dei casi le Iene svolgano un egregio lavoro di denuncia, a volte, però, i loro montaggi sono davvero di parte, il servizio che potete guardare voi stessi qui ne è un chiaro esempio:

Click per vedere il servizio

V’invito a guardarlo, perché devo dire che il servizio è convincente, dopo la sua visione lo spettatore spaventato non può che pensare che il lupo potrebbe balzare fuori da un cespuglio improvvisamente ed uccidere il suo cagnolino, i suoi bambini e persino una troupe televisiva in un sol boccone! Bisogna avere un’arma! Anche a me ha fatto venire una certa ansia. Eppure non si tratta di un film horror.

Che il lupo sia un animale carnivoro, capace di predare anche grossi mammiferi, è fuor di dubbio, lo abbiamo sempre saputo, approfondendo di più però si fiuta la posizione anti-lupo di chi ha realizzato il servizio, a cominciare dall’analisi del titolo: “Quando il lupo diventa una minaccia”. Per chi? Per l’uomo? O è l’uomo a sentirsi ingiustificatamente minacciato? Il titolo poteva essere anche “Quando l’uomo minaccia di sterminare i lupi”, sarebbe stato più veritiero.

Il video comincia con l’intervista agli abitanti dei luoghi confinanti con i boschi “incriminati” di Parma. I lupi a quanto pare negli ultimi anni sono diventati meno schivi, l’espansione urbana ha ridotto i loro spazi naturali, e così qualche lupo solitario e affamato è stato visto fuori dal branco, in aree frequentate dall’uomo. La giornalista dedica molto tempo a vecchietti agguerriti ed esasperati, allevatori stanchi delle “continue” perdite, ma privi di inventiva, non trovano soluzioni come adottare dei cani di grossa taglia a difesa degli animali da reddito, come li chiamano loro, o elettrificare le reti di recinzione, troppo costoso. È dato anche ampio spazio a cacciatori e bracconieri. È dedicato invece pochissimo tempo all’unica esperta, la studiosa Francesca Marucco, che spiega in poco tempo che il lupo è un animale schivo e non pericoloso per l’uomo. In questo servizio dovevano esserci anche i pareri di chi combatte ogni giorno contro l’avvelenamento dei lupi, uno dei nuclei cinofili del progetto anti-veleno “LIFE WOLFALPS”1. Il gruppo, infatti, è stato seguito durante una delle loro azioni dalla troupe di Mediaset. Di questo però non c’è proprio traccia. Perché questo taglio?

Non sono stati evidenziati neanche i dati statistici sugli attacchi dei lupi ai danni dell’uomo: negli ultimi 150 anni non sono stati registrati attacchi all’uomo. Invece al contrario l’inviata si sente “sicura” quando un cacciatore si dice pronto ad intervenire, in caso di attacco del lupo, con il suo inseparabile coltello da caccia. Potrebbe essere lei la prima vittima a finire sui giornali.

È stato dato spazio anche a chi uccide i lupi con trappole, un bracconiere che ha spiegato come far morire per infezione un lupo affamato. Così adesso chi ha paura (a torto) o chi è stufo di dar da mangiare con “le proprie bestie” ai lupi può adottare la stessa tecnica illegale. È stato evidenziato dalla Iena che uccidere un lupo è un reato penale, come se l’ostacolo alla soluzione fosse la legge che protegge i lupi. La stessa legge che rischia di cambiare, per questo motivo vi invito a firmare la raccolta firme da parte di WWF, organizzazione schierata da sempre a favore della fauna selvatica.

Clicca qui per firmare la petizione

La cosa più grave, però, è che nel montaggio hanno inserito un video preso dal web che girava da mesi, che riguarda l’aggressione da parte di un lupo ad un cagnolino incatenato, registrato probabilmente in Russia, e che è stato già strumentalizzato più volte associandolo a fatti avvenuti nelle nostre campagne. La giornalista non accenna minimamente alla provenienza del video, facendolo così sembrare, in modo subdolo, ambientato nei territori parmensi.
È già successo che un cane da caccia sia stato attaccato dai lupi (come hanno mostrato i cacciatori nel servizio), ma in quel caso è l’uomo cacciatore che interferisce con la natura e non il contrario, e gli attacchi dei lupi non sono gli unici, molte più vittime li mietono i cinghiali. Nel 2006 per esempio sono morti un totale di 2050 cani da caccia, una bassissima percentuale per “colpa” del lupo. Il video però è fuorviante: un cagnolino di piccola taglia lasciato incatenato in mezzo alla neve è una preda troppo facile per un lupo affamato che durante l’inverno russo trova poche prede, ma lo spettatore è subito colpito “Non voglio che succeda al mio cucciolo!”. E dal cagnolino, membro della propria famiglia (ma lasciato fuori al freddo), si passa alla propria prole “E se uccide mia figlia?”. E lì diventa psicosi, torna in mente “Cappuccetto Rosso” e il lupo cattivo che mangia trecciolute e sprovvedute bambine.

Lo sapevate che il lupo cattivo della fiaba in realtà è l’uomo sconosciuto di cui un’adolescente donna dalle prime mestruazioni (il rosso ne è il simbolo) non dovrebbe mai fidarsi seppur sembri gentile?2

Lo so, è come si vi avessi detto che Babbo Natale non esiste, ma è vero, l’autore invita a proteggere la propria stanza da letto! Non c’è nessun lupo cattivo animale, è solo una metafora. Il lupo di cui avete paura non esiste o lo dovete cercare tra gi uomini. Giudicate voi stessi. Ecco la morale finale che si può leggere nella favola di Perrault in seguito tradotta da Collodi3:

Vediamo qui che gli adolescenti

e soprattutto la giovincelle

eleganti, ben fatte e belle,

fanno male ad ascoltare certa gente,

e che non bisogna meravigliarsi della celia

per cui il lupo se ne mangi tante.

Dico il lupo, perché questi animali

(…) perseguitano le giovani Donzelle,

arrivando dietro di loro

a casa e fino alla stanza da letto. 

Ancora una volta ATTENTI ALL’UOMO, non al lupo!

  1. http://www.tipresentoilcane.com/2016/02/18/vergognoso-il-servizio-anti-lupo-delle-iene/
  2. https://it.wikipedia.org/wiki/Cappuccetto_Rosso
  3. http://fiabeinanalisi.blogspot.it/2012/09/i-3-finali-di-cappuccetto-rosso.html

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