Il gioco è una dimensione fondamentale per i nostri bambini e non solo.
E’ però essenziale che i giocattoli siano sicuri. Bisogna stare quindi molto attenti.
Le ultime notizie allarmanti sui giocattoli pericolosi arrivano dagli Stati Uniti: qui ogni anno il PIRG, Public Interest Research Group, pubblica il rapporto “Trouble in Toyland”, che indaga sulle sostanze tossiche e sopra ai livelli di legge contenute in molti dei giochi in vendita nei negozi e riservati ai piccoli.
L’elenco delle sostanze che superano, in svariati casi, i limiti legislativi, è molto lungo: si parla di ftalati, piombo, cadmio, antimonio, cromo VI.
Certificazione – E vi sono poi tutti gli oggetti potenzialmente dannosi per l’udito dei bimbi, per il rischio di soffocamento dato dalla loro ingestione (piccole parti che si staccano con facilità o magneti, per esempio) o dalla loro inalazione. Un quadro per nulla roseo proprio all’apertura del mese dell’anno in cui la spesa nel comparto giochi è più alta, e un monito: attenzione durante l’acquisto dei regali, a controllare sempre la certificazione di quel che si acquista regolarmente pubblicata sulle confezioni, rispettare sempre l’età consigliata, verificare la solidità dell’oggetto e la sua integrità.
Il rapporto – Come ogni anno gli analisti di «Trouble in Toyland» (letteralmente «problemi nella terra dei giocattoli»), hanno effettuato prelievi a campione sui giochi commercializzati negli Stati Uniti e che avrebbero dovuto superare i controlli e ricevere la certificazione che la legge nazionale impone prima di essere venduti, come avviene in Italia e nell’Unione Europea. Sebbene i valori di legge possano mostrare differenze tra gli Usa e il Vecchio Continente, vi è un elemento che accomuna le due aree del globo: molti giochi continuano ad avere livelli pericolosi di alcune sostanze, che possono causare effetti collaterali anche mortali. In particolare l’equipe americana ha individuato dosi allarmanti di antimonio, metallo tossico che secondo diversi studi può causare il cancro, ma anche di piombo, potenziale causa di avvelenamento, e ancora cadmio e ftalati, questi ultimi comunemente usati per la plastificazione del PVC, e in Italia vietati in concentrazioni superiori allo 0,1 per cento per via della loro altissima tossicità. Sono proprio gli ftalati i derivati chimici che hanno fatto scattare il recente sequestro di pastelli tossici venduti in Italia.
I grandi pericoli – Secondo l’istituto americano si trovano tuttora in vendita tre grandi famiglie di giocattoli “a rischio”. La prima è quella degli oggetti che potrebbero essere causa di soffocamento per i bambini sotto i 3 anni, per il rischio che alcune parti si stacchino e possano essere ingerite. Il secondo gruppo è quello dei giochi che mettono a repentaglio l’udito dei bambini, in cui sono stati rilevati decibel sopra alla media consigliata, e che spesso i piccoli giocatori tengono accesi a lungo, avvicinandoli magari troppo alle orecchie. La terza è la famiglia dei giochi con magneti, soprattutto se piccoli, che possono causare gravi problemi se ingeriti o inalati.
E in italia? – Nel nostro Paese la legge nazionale che regolamenta i giocattoli (del 2011) si basa sulle linee guida fissate dalla Direttiva europea 2009/48.
Vi è anche un archivio italiano dei prodotti pericolosi, che si rifà all’osservatorio Rapex europeo.
Secondo i dati riportati dal Ministero della Salute, in Italia i giocattoli ritirati perché non conformi rappresentano il 28 per cento del totale dei prodotti pericolosi e le tipologie più frequenti di pericolo sono tre: il rischio di soffocamento e strangolamento, il rischio chimico (come quello da ftalati) e il rischio microbiologico, per esempio quello dell’acqua contaminata da batteri contenuta nelle bolle di sapone, uno dei giocattoli più frequentemente ritirati dal mercato italiano.
Ricordiamoci sempre che i giochi migliori sono quelli più semplici.