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Enel, utile in calo. Dividendo di 0,26 euro.
Il cda approva i risultati 2011 e rivede al ribasso le prospettive del piano fino al 2016. Probabile un taglio del rating da parte di S&P.
Approvati dal consiglio di amministrazione di Enel i risultati per il 2011, che si è chiuso con un utile netto di 4,148 miliardi di euro, in calo rispetto a 4,390 miliardi del 2010.
DIVIDENDO DI 0,26 EURO PER AZIONE. Lo comunica una nota della società,
in cui si precisa che il consiglio proporrà all’assemblea un dividendo di 0,26 euro per azione, contro i 28 centesimi del 2010. Lo stacco della cedola è previsto per il 18 giugno e il pagamento il 21.
Approvato anche l’aggiornamento al 2016 del piano industriale, con una revisione al ribasso dei principali obiettivi e una riscrittura, più parsimoniosa, della politica dei dividendi: dal 2012 il pay out sarà «pari almeno al 40% dell’utile netto ordinario del gruppo» dall’attuale 60%.
RIVISTE AL RIBASSO LE STIME DEL PIANO INDUSTRIALE. A causare la revisione sono state la crisi e lo spettro di un possibile declassamento da parte di S&P sul rating della società, i vertici del gruppo elettrico si sono fatti più prudenti. Le previsioni sull’ebitda sono di 16,5 miliardi di euro nel 2012, 17,0 miliardi nel 2014 e 19,0 miliardi nel 2016. Nel vecchio piano era stimato a 20 miliardi già nel 2015.
L’utile netto ordinario del gruppo, su cui si calcolano i dividendi, viene stimato a 3,4 miliardi di euro nel 2012, 3,8 miliardi nel 2014 e 5,0 miliardi nel 2016. L’indebitamento finanziario netto dovrebbe avere una robusta flessione nel periodo, da 43 miliardi di euro nel 2012 a 39 miliardi nel 2014, per arrivare a 30 miliardi nel 2016 con un multiplo fra margine lordo e indebitamento pari a 1,6, quasi la metà di oggi. Gli investimenti del periodo ammonteranno a circa 27 miliardi.
ANNUNCIATI INTERVENTI PER CONTENERE I COSTI. Per l’amministratore delegato di Enel, Fulvio Conti, le politiche del piano industriale avranno come effetto «risultati in miglioramento uniti ad un’accresciuta solidità patrimoniale». La società ha annunciato anche altri interventi di contenimento dei costi: ha fatto sapere che non avrebbe più pagato l’anticipo sul dividendo e ha venduto la partecipazione in Terna.
CONTI: RISULTATI SODDISFACENTI IN UN QUADRO SFAVOREVOLE. «Nel corso del 2011 il nostro gruppo ha conseguito risultati molto soddisfacenti e ancora una volta in linea con gli obiettivi precedentemente indicati, pur operando in un generale quadro economico sfavorevole, che si è reso ancora più difficile nell’ultimo trimestre dell’anno, in particolare in Italia e in Spagna», ha spiegato Conti. Alcuni target non sono, però stati centrati, ad esempio quello dell’utile ordinario che per il 2011 era dato a 4,5 miliardi, mentre si è fermato a 4,097 miliardi: (-7%).
Oltre alla congiuntura economica negativa, altri fattori si sono aggiunti ad appesantire la gestione: come il peggiormento del trattamento fiscale con l’aumento dell’aliquota Ires, dopo che il governo ha deciso di aumentare il prelievo della Robin Tax al 10,5%.
RAGGIUNTO E SUPERATO L’OBIETTIVO DI EBITDA. Nel 2011 Enel ha centrato e superato l’obiettivo di ebitda, arrivando a 17,717 miliardi rispetto a una stima di 17,4 miliardi. L’incremento rispetto al precedente esercizio, pari a 237 milioni di euro (+1,4%), secondo l’azienda «risente, oltre che dei proventi da cessione di partecipazioni e rimisurazione a fair value, dell’incremento dei risultati delle Divisioni Mercato, Infrastrutture e Reti, Internazionale ed Energie Rinnovabili, parzialmente compensato dalla riduzione del margine delle Divisioni Generazione ed Energy Management e Iberia e America Latina».
CONTI: TAGLIO RATING? UN ATTO DOVUTO. Per quanto riguarda il probabile taglio del rating da parte di S&P, per l’ad Fulvio Conti sarebbe un «atto dovuto. Non ho ricevuto posta, ma se si conferma quello che si legge su giornali sarebbe una svolta in positivo che rimuoverebbe incertezze», ha detto Conti a margine della presentazione dei risultati 2011 agli analisti.
«Sarebbe un atto dovuto, dopo 90 giorni in cui siamo stati sotto osservazione dopo il downgrade dell’Italia. Sarebbe un atto dovuto prendere la decisione di adeguarci al rating dell’Italia», ha aggiunto l’amministratore delegato del gruppo elettrico. fonte
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