Magazine Cultura
Tra pochi giorni saprò se il mio corso di Biblioterapia all'Università Popolare di Sona prenderà vita. Infatti il primo ottobre scade il termine delle iscrizioni. Nel frattempo sto concludendo i dettagli del programma che dovrei presentare. O forse no. Questo è secondario perché il lungo lavoro fatto mi ha comunque permesso di scoprire nuovi libri e riprendere quelli già letti. Creare dal nulla un percorso di Biblioterapia cambia anche me. La ricerca di testi adatti mi costringe a letture che mai avrei immaginato. Sapere qual è stata la sezione più difficile da studiare? Quella sulla letteratura ironica. Forse sono io che non riesco a essere sufficientemente leggero, ma è stata davvero dura e tuttora non sono soddisfatto. La più appassionante è stata invece quella che riguarda la paura della donna colta. Un viaggio tra luoghi comuni e scoperta di figure sconosciute che mi ha dato l'occasione di ampliare il mio sguardo.
Tutto è quasi pronto, quindi. Ma nell'attesa sono già in fermento nel programmare quali progetti mettere in cantiere nel caso il corso non partisse. Non so se sia un pregio o un difetto, ma l'ozio non è una mia caratteristica.
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