
Attimi scorrevoli tra gli arbusti della mente
mi hanno spinto, mai perso nel rimpianto
a ricordare quei mormorii della gente
tante volte sommessi di chi si opprime
a invidiare la brezza altrui.
Momenti che scappano via
sollevando foglie ingiallite,
sparse, del tuo passaggio,
mentre ogni tanto l’apparire del tuo volto
ormai dai contorni consumati
mi spinge ancora
tra le nervature dei tuoi gesti d’amore.
