Gli attimi della vita sembrano tutti identici.
Tanti, piccoli frammenti di tempo. Sempre uguali: come forma, spessore, dimensione, durata.
Tutti insieme formano la materia unica, che è il nostro attimo unico sulla Terra.
Ma sbagli, se pensi, che essi abbiano tutti la stessa intensità, la stessa forza.
Alcuni passano, senza che nemmeno ci sia il tempo di coglierli. Toccarli, annusarli, assaggiarli.
Altri sanno di felicità, di gioia estiva, di spruzzi dati da una corsa sul bagnasciuga urlando.
Altri ancora sono piccoli, istantanei, ma sanno rompere qualcosa dentro di noi, qualcosa che si pensa sia indistruttibile. Con la loro effimera sostanza, riescono a distruggere ogni cosa.
Sono gli istanti che cambiano tutto.
Quelli nei quali decidi di non voltarti indietro, a guardare il male che hai fatto.
Quelli in cui decidi di non guardarti dentro e quelli in cui decidi di farlo con troppa intensità.Sono quelli in cui hai paura e sei solo, quelli in cui le strade di fronte a te sono troppe o quelli in cui hai solo quattro mura che ti circondano, senza via di scampo.
Quelli in cui capisci che quelle mura non riuscirai mai ad abbatterle, nemmeno se t’impegni con tutte le forze, o ancora, quelli dove capisci che forse quelle mura le hai costruite te, con le tue stesse mani.
Sono quelli dove ti accorgi che esiste ancora l’ingenuità nel mondo, quelli in cui ricordi il sorriso di qualcuno, che pensavi di aver dimenticato e lo senti infrangere l’aria.
Sono quelli in cui qualcuno ti lascia per sempre.