Sabato io e "la mia metà" siamo andati a Valtorta per il carnevale, purtroppo la scheda della macchina fotografica è rimasta a casa, quindi in questo post userò immagini tratte da internet.
Il Carnevale di Valtorta da secoli si ispira al mondo fantastico del bosco, di diavoli, elfi ed uomini selvatici che, una volta l'anno si incarnano in misteriosi personaggi dai volti spesso inquietanti. E' la mitologia medievale della montagna e del mondo contadino che, per un giorno prende forma. Le maschere tradizionali di questo strano Carnevale sono: "i furchetì" (figure demoniache con una forca in mano), la ègia (nonna), il vecio (il nonno), la meda (la zitella) e ol barda (lo zio celibe).
Lungo le vie del paese è possibile rivivere la storia di questa manifestazione grazie alla mostra fotografica che unisce scatti d'epoca ad immagini più recenti a colori.
Durante il pomeriggio di festa abbiamo potuto visitare gratuitamente anche tutti i piccoli musei che caratterizzano i vecchi palazzi del centro storico, in particolare l'Ecomuseo.
Il museo è nato con il preciso intento di riscoprire e conservare il passato offrendo alle giovani generazioni la possibilità di riscoprire una civiltà ed una cultura che stanno scomparendo.
All'interno della sede museale si possono ammirare, assieme agli arredi propri della vita domestica, ambienti e strumenti tipici dell'artigianato.
Poco distante dal museo è possibile visitare la Chiesa Parrocchiale dell'Assunta, costruita tra il 1898 e il 1904.
Tre sono le opere d'arte più pregevoli che si possono ammirare al suo interno: due polittici di epoca rinascimentale e una Madonna su rame opera di Pietro Mera.