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Alessandro Morrona, Pisa – Il Duomo

Da Paolorossi

[...] incominceremo dal più nobile, e più antico edifizio, qual è il Duomo.

Buschetto , che alcuni vorrebbero Italiano, e ch'altri con maggior probabilità dicono Greco, ne fu l'Architetto, e scelse appunto quel luogo in cui anticamente era stato edificato un Tempio ad Adriano Imperatore, e più modernamente a S.Reparata. Si dette principio ad esso nel 1063, fu quasi onninamente ultimato nel 1092, e nel 1118, Gelasio Papa ne fece la consacrazione dedicandolo alla Madonna Assunta in Cielo.

La sua forma è di croce Latina, e tutta l'Architettura può chiamarsi Greco-barbara, e certamente superiore a tutto quello che fu intrapreso in quella stagione, a cui servì di norma.

Se nella facciata non può ammirarsi squisitezza di gusto, non ordinario merito vi si ammira perché tutta si veste di marmi bianchi, e cerulei, e di pietre dure commesse alla musaica, perché nel suo primo ordine una buona, e soda architettura dimostra, e perché i peristilii son ricchi pei Greci marmi, e per gli Orientali graniti. Essa ha inoltre nei corniciami di leggera forma figure di antico lavoro, intagli in marmo finissimi, e monumenti dei fatti illustri degli antichi Pisani scolpiti in varie parti della parete. [...]

Le tre Porte storiate in bronzo fregiano con molto decoro la descritta facciata. La principale di esse fiancheggiata da due belle colonne corilitiche contiene varie storie della Madonna.

Al Nazzareno appartiene ciò che nelle altre due si rappresenta. Il pregio dell'opera è singolare tanto nelle figure, quanto nei graziosi ornati.[...]

( Alessandro Morrona, brano tratto da "Compendio di Pisa illustrata", 1798 )

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Alessandro Morrona, Pisa – Il Duomo
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