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Eugenio Müntz, Firenze – Il Bargello: le sculture

Da Paolorossi

Se la pittura regna sovrana a Firenze nei tre grandi musei, - gli Uffizi, il palazzo Pitti, 1'Accademia di Belle Arti, - la scultura meno invadente s' è contentata d'un solo asilo, il Museo nazionale ; ma in compenso vi brilla qui di luce fulgidissima. I più grandi tra i quattrocentisti ed i cinquecentisti vi contano ciascuno delle pagine sublimi.

Dall'ultimo mio viaggio a Firenze la collezione venne disposta in modo tutto diverso dall'antico; per cui, ben lungi dal poter fare da cicerone ai miei lettori, devo ingolfarmi io stesso in ogni specie d'investigazioni per scoprire dei lavori classici, che per l'addietro avrei ritrovato ad occhi chiusi.

Fu poi un vantaggio tale rivoluzione? Mi si permetta di dubitarne. Il riavvicinamento di certe sculture offriva un tempo dei contrasti piccanti. Infatti collocando l'uno presso all'altro il Davide di Donatello e il Davide del Verrocchio, si era ottenuta un' antitesi caratteristica per lo studio dei due maestri. Quanto appariva largo ed elegante il primo, esuberante di giovinezza e di poesia, altrettanto ristretto ed angoloso appariva il secondo ; lo si sarebbe detto un pastore di Virgilio rimpetto ad un monello fiorentino. Oggi il capolavoro del Donatello orna la sala consacrata al maestro , mentre il suo antico vicino è rimasto nel piano superiore, nella sala dei bronzi.

Le arcate che comunicano col cortile e le due sale adiacenti del pianterreno sono dedicate alle sculture del secolo XIV, XV e XVI, senza distinzione di maestri.

Qui Michelangiolo ha una serie di lavori troppo noti perchè sia necessario parlarne : la Maschera, di Satiro, che attirò su di lui l'attenzione di Lorenzo il Magnifico; il medaglione colla Vergine, il Bambino Gesù e il piccolo san Giovanni Battista, uno dei pochi lavori in cui egli si sia dedicato al bassorilievo, e dove sia riuscito eziandio a sposare armonicamente le linee; poi la statua di Bacco, ispirata ad una statua antica, per l'addietro conservata a Roma; il busto incompleto di Bruto, d' un sì fiero portamento, e il gruppo pure incompleto del Genio vittorioso, ecc.

Da notarsi pure, al pianterreno, il camino scolpito da Benedetto di Rovezzano pel palazzo Rosselli del Turco, e diverse altre produzioni di quello scalpello ; e inoltre l'Adamo ed Eva del Bandinelli, e la Fiorenza di Gianbologna. La scala esterna mette sulla loggia aperta ove stanno parecchie campane , e nella sala alta e vasta, simile ad una navata di chiesa, ove regna Donatello.

Per l'addietro i bassorilievi scolpiti dall'insigne maestro e da Luca della Robbia, per la tribuna degli organi del Duomo, si trovavano qui con parecchie delle sculture attualmente esposte al pianterreno; in seguito esse furono trasportate al Museo dell'Opera del Duomo. Ma rimangono nella sala abbastanza capolavori a proclamare il genio del sommo artista che fu, con Brunellesco, il vero fondatore del Rinascimento. Eccovi per esempio il busto in terra cotta policroma di Niccolò da Uzzano, il celebre uomo di Stato fiorentino. Esso è d'una verità meravigliosa. Il San Giorgio d'Or San Michele trovasi pure qui (fu sostituito da una copia nella nicchia dell'oratorio).

S'io volessi descrivere i tesori del Museo nazionale, vetrina per vetrina, o anche sala per sala, mi bisognerebbe un volume, e ancora correrei il pericolo di trascurare qualche lavoro interessante.

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( Eugenio Müntz, brano tratto da "Firenze e la Toscana", Fratelli Treves Editori, 189 9 )

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