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Eugenio Müntz, Firenze – Il Bargello

Da Paolorossi

All'incrociamento della via Ghibellina e della via del Proconsolo s'innalza il "Bargello" o Museo nazionale.

L'edificio risale pel suo disegno al secolo XIII; ma non ricevette che più tardi la sua forma attuale, e non fu completato che nel 1345 dagli architetti Benci di Cione, e Neri di Fioravante. Occupato durante molte generazioni - dal 1261 al 1502 - dal Podestà, divenne nel secolo XVI la residenza del "Bargello", cioè del capo degli sbirri, e fu trasformato in prigione. Bargello, sbirri, carcerieri scomparvero già da lungo tempo, ma ne rimase il nome. Grazie ad ingegnosi lavori di appropriazione, cominciati nel 1857 e condotti a termine nel 1865, nelle sale e nelle celle, testimoni per 1′ addietro di tante sofferenze e di tante miserie, si stabilì un museo , il più pittoresco, senza dubbio, di Firenze.

Il Bargello, isolato da ogni parte, non ha all'esterno che poche aperture, abbastanza irregolari dal lato della via del Proconsolo e più simmetriche dal lato della via Ghibellina, ove disegnano due piani. I muri, tutti picchiettati pei restauri, sono circondati da feritoie. Una torre elevata, la cui campana rispondeva per l'addietro a quella del Palazzo Vecchio, ricorda che un tempo tale fabbrica serviva di fortezza.

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( Eugenio Müntz, brano tratto da "Firenze e la Toscana", Fratelli Treves Editori, 1899 )

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