
Dalla miscela dei vari elementi, il più importante dei quali rimane comunque la penna del signor Dick, ne viene fuori un film più che godibile, distante per diversi fattori dal racconto originale (per i ricordi che la mia mente ne conserva) e più votato all'azione e al divertimento pur mantenendo al suo interno gli affascinanti temi così cari all'autore di tanta fantascienza assolutamente da recuperare.
Io sono io? E quel che ho fatto ieri l'ho fatto davvero? Tu sei tu? E quel che hai fatto ieri l'hai fatto davvero? La nostra realtà è reale?
Il signor Douglas Quaid (Schwarzy) di lavoro spacca pietre in una cava, è sposato con la bellissimissima Lori (Sharon Stone) ed è convinto che nella sua vita debba esserci qualcosa di più, non gli garba d'esser nato per spaccar pietre. Di notte sogna una vita diversa su Marte. Sono anni che la Terra ha colonizzato il pianeta rosso, Douglas vorrebbe andarci ma la moglie Lori non vuole saperne. Decide così di rivolgersi alla Recall, un'agenzia turistica capace di impiantare falsi ricordi direttamente nel cervello per regalarti memorie d'una vacanza ideale perché no, anche su Marte, magari in una veste del tutto inedita, che so io... magari nei panni di un agente segreto. Ma sulla Recall non circolano solo voci propriamente rassicuranti.

Mentre i tecnici della Recall procedono con l'impianto si verificano alcuni problemi e il paziente dà di matto. Dopo un veloce repulisti degli ultimi avvenimenti dal cervello di Quaid, il personale della Recall rimanda il paziente a casa imbottito di sedativi nella speranza che non ricordi nulla dell'accaduto. Da qui in poi per Quaid inizierà un inferno fatto di falsi ricordi, persecuzioni e complotti che vedono il pianeta Marte al centro di tutto.
Se il film lascia molti dubbi nello spettatore, in perfetta coerenza alle tematiche trattate, di contro riesce ad adempiere perfettamente al suo compito di entertainer, a differenza dell'approccio più serio alla materia tenuto da Dick sulla pagina, Verhoeven mescola il tutto con una sana dose di divertimento riuscendo a trovare il giusto mix di sapori. Solitamente per racconti di questo tipo io sono tra quelli che preferiscono un'inclinazione più seriosa delle vicende narrate ma in fondo anche così va bene, questa pellicola ripresa in mano dopo almeno vent'anni dalla mia ultima visione fa ancora la sua figura e suscita anche quel pochino di nostalgia che non guasta.
