La mostra si apre con questo confronto tra due opere aventi lo stesso soggettoma del tutto diverse: a sin. la Madonna di Loreto di Caravaggio (detta dei Pellegrini)del 1605, a ds.la contemporanea opera di Annibale Carracci(da Web Gallery of Art)
Ancora per una decina di giorni è possibile visitare la Mostra “Roma al tempo di Caravaggio 1600-1630” a Palazzo Venezia.Per chi ama Caravaggio (e chi non lo ama?) è l'occasione per entrare in quello che era l'ambiente della pittura nel primo trentennio del secolo XVII con un atteggiamento più attento e approfondito.Non tutti i pittori in auge allora a Roma erano “caravaggeschi”. In realtà, anche quelli rimasti fedeli ad approcci più classici ai temi trattati si muovono a livelli stellari.Si resta impressionati dalla frequenza dei “Davide e Golia” in tante varianti sensazionali, nessuna però commovente come quella di Caravaggio. E il confronto con la sua trattazione è interessante anche per altri soggetti, come “Giuditta e Oloferne” e la”Madonna di Loreto”, l'unica sua tela esposta affiancata a quella di Annibale Carracci. La nostra sensibilità subisce irresistibilmente il fascino della umanissima Maria del Maestro lombardo e non riesce a volare con la casa e gli angeli del Maestro bolognese, troppo lontani questi, troppo vicina quella.A sin. Davide contempla la testa di Golia (Orazio Gentileschi, ca. 1610), a ds. Susanna e i vecchioni (Artemisia Gentileschi, 1610)(da Web Gallery of Art)
Abbiamo trovato opere di pittori a noi cari anche perché già conosciuti a Perugia, come tre tele di Valentin de Boulogne, con la sua umanità sofferta e splendidamente perdente, e i magnifici Gentileschi, padre e figlia, virtuosi giocolieri della luce.Valentin de Boulogne, Ultima cena (1626)
(daWeb Gallery of Art)