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Aubert de Villaine parla di Climats e Unesco

Da Vini&terroir

E’ da un po di tempo che se ne parla: i climats della  Borgogna dovrebbero diventare patrimonio mondiale dell’Unesco. Climat sarebbe la traduzione bourguignonne di terroir, cioè un appezzamento di terra  ben delimitato dedicata alla vigna da diversi secoli conosciuto con lo stesso nome, con lo stessa superficie, con le caratteristiche ben precise di suolo, sotto suolo, esposizione, microclima che , nel corso della storia, hanno contribuito a rendere uniche queste crus. La candidatura di questi climats della Borgogna si base su 5 obiettivi complementari:

1- Contribuire alla protezione di questo patrimonio culturale e naturale

2- Sensibilizzare la popolazione a questo”valore” eccezionale

3- Valorizzare e gestire un terroir unico

4- Trasmettere il “patrimonio” intatto alle generazioni future

5- Comunicare i valori di questo patrimonio unico

Aubert de Villaine parla di Climats e Unesco

Al comando dell’associazione dei “climats du vignoble de Bourgogne“troviamo uno dei personaggi più rappresentativi del mondo “vino” : Aubert de Villaine il mitico co-gerente del Domaine de la Romanee Conti, l’altra persona con cui divide questo privilegio è Henry-Frederic Roch.  Ecco alcuni pezzi di un intervista della rivista francese Cuisine et Vins.

Aubert de Villaine parla di Climats e Unesco

aubert de villaine

Che cosa è un climat?

Aubert de Villaine. L’interesse maggiore per il vigneto di Borgogna è quello di essere composto da 1247 climats per un centinaio di AOC. Questa entità dedicata alla vignba, traduzione bourguignonne di terroir,è un pezzo di storia, di cultura con, per ciascuno, un carattere geologico,una esposizione specifica,una delimitazione precisa e un nome. Certi climats hanno più di mille anni. Prendiamo Echezeaux, questo climat è diviso in dieci altri ma è venduto esclusivamente con il nome di Echezeaux. Si può immaginare un giorno un climat su ogni etichetta. E’ questa diversità che fa l’origine della Borgogna.

Aubert de Villaine parla di Climats e Unesco

parte del vigneto echezeaux

L’associazione di cui voi siete il presidente, esiste da più di quattro anni. Quali sono i tempi per il vostro progetto?

Per ottenere la classificazione bisogna archiviare diverse tappe. Noi abbiamo già passato la lista indicativa. Dopo c’è la componente scientifica e di gestione. Poi troviamo la sequenza dell’appartenenza al progetto della popolazione locale. Il numero dei volontari nell’associazione,il successo della “marcia dei climats” che si è svolta in primavera, sono segnali evidenti dell’implicazione della popolazione della Borgogna è icredibile. Al momento ( l’intervista si è svolta in estate) abbiamo circa 10000 sostenitori e contiamo di raggiunger quota 50000 alla fine dell’anno. Alla fine del 2011 presenteremo il dossier allo Stato Franese che dovrebbe sostenerlo e firmalo affinchè sia presentato all’Unesco nel 2012. Se il progetto è approvato abbiamo circa un anno e mezzo per finalizzarlo.

I siti dei climats della Borgogna rispecchiano le qualità di Valore Universale eccezionale ( VUE) definiti dall’Unesco?

La Borgogna si è costruita da più di 2000 anni sul concetto di identità del terroir, del “climat”. L’importanza culturale di questa realità passa le nostre frontiere, è trasmessa da generazione in generazione e merita di essere riconosciuta in scala mondiale. E’ questa costruzione, un alleanza tra produzione di vino ed oggetto culturale, che ha motivato la nostra domanda all’Unesco.

Lavorare in un vigneto classè, è una motivazione supplementare?

Lo spero. L’idea è di portare i vigneron verso una viticultura più responsabile. Quando si  ha il sentimento di possedere qualcosa di prezioso si è molto attenti a riguardo. I vigneron e la popolazione devono essere consapevoli che i loro vini suscitano emozioni,ricordi, piacere e cultura.

La storia dei climats e trasmissione generazionale vanno di pari passo?

Il più importante è come si gestisce un Domaine  dall’inizio alla fine. E’ quando ci siamo immersi nell’importanza del passato che possiamo meglio capire queste necessità. Ogni generazione eredita dalla precedente un patrimonio e deve essere all’altezza dell’eredità.


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