I Soto 40 sono stati protagonisti di un’impressionante crescita, da quando è stata commissionata, al designer Javier Soto Acebal, il progetto per un emozionante, veloce e tecnologicamente avanzato 40 piedi. La nuova barca rientra così nei canoni di grand prix boat, con la possibilità di costruirla e gestirla facilmente e senza grossi costi, in modo da garantire posibilità di vittoria ai team con maggiori capacità e talento velico. Non solo, quindi, con il maggior budget.
Lunghi 12.3 metri (40 piedi), questi One Design sono larghi 3.75 metri e pescano 2.6 metri, con un dislocamento di 4200 kg. Sono costruiti in Argentina da M Boats, e all’inizio del 2011 saranno 20 le barche già costruite. Il Soto 40 ha un bompresso lungo 1.43 metri, così da rendere possibile l’utilizzo di un largo spinnaker asimmetrico. Gli input per realizzare il layout della coperta sono arrivati invece dai velisti di punta dell’Audi MedCup 52 Series, dando come risultato una coperta molto pulita. La scelta per i winch è ricaduta su quelli classici, così da risparmiare peso, lasciare il pozzetto libero, e aumentare l’attività degli equipaggi.
La poppa aperta con pronunciate ali, per permettere all’equipaggio di raddrizzare la barca nel minor tempo possibile, insieme all’albero in carbonio e alla randa quadrata, sono le altre caratteristiche più evidenti della barca. Il fatto di essere strettamente One Design (sono aperte solo le scelte per il velaio e i pacchetti elettronici), permette inoltre un maggior controllo dei costi. È concessa inoltre la possibilità di scegliere fra timone a barra o a ruota.Il one design richiede che tutte le barche siano perfettamente identiche in fatto di design e costruzione, con pochissime tolleranze. Non sono inoltre permesse modifiche, così da dare alle barche le stesse medesime performance. Per il Circuito 2011, sarà imposto un peso massimo per l’equipaggio di 700 kg, più un ospite. La decisione di non utilizzare il carbonio negli scafi e sul ponte, farà si perdere alla barca circa uno o due decimi di nodo in bolina, secondo il designer e costruttore, ma permette un risparmio di circa 200.000 euro.Inoltre, eliminando la possibilità di evoluzioni per la barca, il valore delle barche rimarrà alto, così come le quoatazioni dell’usato. I One Design si adattano inoltre perfettamente all’Audi MedCup Circuit, permettendo infatti gare altamente competitive, emozionanti e allo stesso tempo semplici da comprendere: il primo che taglia il traguardo, vince. Il primo S40 è stato varato nel 2008, mentre al momento dieci barche stanno regolarmente regatando nei campionati sudamericani.Almeno tre degli armatori sudamericani hanno già deciso di iscriversi al Circuito Audi MedCup nel 2011, mentre l’Audi MedCup ha commissionato cinque nuove barche, di cui tre già assegnate a team spagnoli e francesi. Questo significherà che, alla prima regata del 2011, saranno sicuramente presenti almeno otto barche, con molti altri armatori in procinto di unirsi presto al Circuito.Un ultimo vantaggio dei One Design è la riduzione al minimo del tuning, il che significa che la barca può essere portata immediatamente ai massimi livelli. In questo modo, per regatare nel Circuito 2011, sarà dunque possibile semplicemente noleggiare una barca già esistente in Sud America.Javier Soto Acebal (ARG), designer degli S40:“Portare il nostro design a un livello mondiale, è davvero uno step fondamentale ed emozionante per i Soto 40. Sono veramente felice di questo, molto orgoglioso del team che ha lavorato tanto per portarci fino a qui. Il mio desiderio più grande è ora di vedere anche nel Circuito Audi MedCup, le stesse emozionanti regate che stiamo vedendo ora in Sud America. E ogni velista che regata su un Soto 40, ogni volta che torna in banchina è diventato un velista migliore.”Nacho Postigo (ESP), direttore tecnico del Circuito Audi MedCup:“È uno sviluppo importante ed emozionante per il Circuito Audi MedCup. Il One Design è una scelta che assicura ai team e agli armatori di mantenere limitati i budget. Inoltre, un armatore o un team può comprare la barca per competere tre anni, sapendo esattamente come sarà la barca nel giro di tre anni. Le barche sono emozionanti e impegnative da portare, e rappresenteranno un ottimo investimento sia per i team, sia per gli sponsor.