Uno dei segni della crisi è la cautela negli auguri... per chi ancora li fa, per chi non dice che tanto non cambia niente o che tanto, al massimo, è sempre peggio.
Ricevo pochi, sorridenti, auguri di un 2011 felice, di un anno in cui tutti i miei sogni e i miei progetti si possano realizzare. Abituati a una mitologia (in special modo greco-romana) in cui la realizzazione delle speranze più intime e vere si ribalta in rovina, abbiamo paura di affrontare noi stessi e le spinte eversive che provengono dal futuro che vogliamo per noi e per le persone a noi care.
Che sia almeno un anno sereno! E giù di lì con variazioni sul tema la felicità non esiste, o - se dovesse esistere - non ci riguarda, non è di questo mondo... e chissà mai che accadrà nell'altro!
Io, invece, lo dico, lo dico senza paura che la svolta sia rovinosa o che non ci sia nessuna svolta, che desideri e progetti siano un totale fallimento o destabilizzino il presente. Vi faccio gli auguri, non le profezie!
Lo dico, dico AUGURI! CHE SIA IL VOSTRO ANNO! CHE SIA IL 2011!Non ho nessun appuntamento all'alba con la sorte in presenza di testimoni, non sfido il mio futuro, né ataviche paure. Non scommetto, non capisco l'azzardo: il miglior modo per puntare sul futuro è costruirlo sempre e crederci sempre.
Non so neanche che forma avrà e lo osserverò, certo che lo guarderò in faccia.Mi riconoscerà, oh, se mi riconoscerà tra i mille e mille e mille volti, mi riconoscerà perché sono io il mio futuro, sono io l'anno che è appena entrato e quelli che mi sarà dato di vivere.
Mi riconoscerà e riconoscerà tutti noi, noi che chiamiamo i giorni, da oggi e per 365 albe, 2011. Noi che diamo un senso a questi numeri, noi che viviamo tutti in quest'algebra contabile del nostro futuro, tra valori positivi e valori negativi.
E allora, auguri, auguri di tutto cuore che die "2011" abbia un senso che risuoni in voi tutti come una tappa, come un momento nel cammino che avete intrapreso o che, magari, state per intraprendere!
FELICE 2011!!!