Auguri, Auguri a tutti di Buone Feste.
Vi auguro un Anno nuovo che sia una tappa verso la pace personale, la realizzazione di voi stessi armati di un’unica cosa: la consapevolezza. Chi segue le domande sul mio guest book avrà letto in questi giorni quella di quel Signore/ra che nascosto sotto il link di “vivere” mi ha chiesto: “ Dottore, cosa vuol dire per lei perdonare? Perdonare un padre che non si è mai interessato di te e che ora si rifà avanti?”
Gli ho risposto con non lo sapevo cos’era il perdono ma che sapevo che era più conveniente perdonare che non farlo.
Ieri sera ho visto un film tratto da una storia vera, ve lo consiglio: Philomena. Philomena è una donna che cerca dopo 50 anni suo figlio che gli è stato sottratto perché figlio di un rapporto “ impuro”. Il film è ambientato in Irlanda subito dopo la prima guerra mondiale e il figlio era nato nel 1952, la mia data di nascita.
No, no, non temete, non sono io quel bambino del film. Quello andrà infatti a vivere in America e avrà una vita intensa e drammatica. Ma, nel film c’è ancora una piccola coincidenza con me. Avevo 50 anni, dieci anni fa, quando un giorno squillò il telefono dello studio e dall’altra parte una voce di donna mi diceva: “ciao sono tua sorella, vuoi conoscermi?”. Era mia sorella che io non avevo mai visto e non ne conoscevo l’esistenza.
Per anni sono rimasto in mezzo alle macerie della mia famiglia, un po’ sparse ovunque. Dolori e ferite che mai non si sarebbero marginati e mi sentivo addolorato e impotente.
Sbagliavo, quelle persone: mio padre, mia madre, l’altra e poi a cascata mia sorella, fratelli, fratellastri, non andavano capiti ma semplicemente non giudicati. Perdonati. Così fa Philomena nel film ma, me la aveva già insegnato mia sorella quindici giorni dopo che ci conoscevamo. Un giorno mi disse con tanta semplicità: Mi regali una foto di nostro padre? La voglio tenere con me.
Ci ho messo un po’ a capire.
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Tags: Auguri, film, perdonare, perdono, Philomena