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Auguri a Susanna

Da Brunougolini
Auguri Susanna. E’ lei, la ex metalmeccanica, Susanna Camusso, a prendere le redini del sindacato maggioritario italiano, dopo Guglielmo Epifani. Quasi incoronata ieri nella foto dove Landini segretario Fiom, le colloca in testa un rosso elmetto operaio. La scelta non è stata ancora proclamata, la consultazione dirà la parola definitiva,  ma tutti danno per scontata la successione.
Una scelta epocale: una donna per la prima volta alla testa di una macchina sindacale complicata e in un momento difficile. Eredita da Epifani un compito pesante.  La giornata di ieri ha rappresentato certo un successo, malgrado i fischi dissenzienti destinati al segretario uscente da chi vede nello sciopero generale l’unica arma totale e vincente.  Ma le difficoltà del sindacato vanno ben oltre le forme di lotta e non consistono nelle diatribe con Cisl e Uil e nell’azione pervicace di un governo che considera la Cgil un nemico da sconquassare, isolare.
I problemi nascono anche e soprattutto da una realtà produttiva che cambia di giorno in giorno, con gli imprenditori che scappano all’Est o in Asia, con i lavori che mutano e si frammentano (e con loro diritti e tutele), con soluzioni contrattuali spesso inadeguate.  E con analisi che spesso si confrontano no solo tra organizzazioni diverse ma al’interno dello stesso corpo grosso della Cgil.
Siamo di fronte ad una specie di inarrestabile piano del capitale e del governo, con il tentativo di smantellare le norme che regolano il lavoro? E’ in gioco la democrazia, con la disdetta del contratto dei metalmeccanici del 2008, decisa da un gruppo ristretto di persone, e con il blocco delle elezioni delle Rsiu nel pubblico mimpiego cancellando la riforma cara a Massimo D’Antona, Franco Bassanini, Bruno trentin e che aveva portato la contrattazione al posto del clientelismo politico nella funzione pubblica? O si deve comunque approfittare degli spazi di dialogo, avanzare proposte innovative, cer care di riannodare i fili dell’unità con Cisl e Uil? Magari sapendo suscitare un movimento dal basso.

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