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Auguri AIL, 42 anni portati benissimo.

Creato il 11 aprile 2011 da Socialmediares

Tutti abbiamo almeno una volta sentito parlare dell’AIL, l’Associazione Italiana contro le Leucemie, linfomi  e mieloma, che quest’anno compie la bellezza di quarantadue anni, ma non è mai stata più giovane.Auguri AIL, 42 anni portati benissimo. Presente in tutto il territorio nazionale, con ben 79 sezioni provinciali, svolge da sempre l’importantissima attività di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla lotta contro le malattie ematologiche. Grazie alle raccolte fondi e alle varie iniziative che promuove, l’AIL si propone di migliorare la qualità della vita dei pazienti e dei loro familiari, per aiutare entrambi nella lotta che conducono per sconfiggere la malattia. Inoltre è sempre attenta alla ricerca scientifica promuovendola e sostenendola.

Nasce a Roma nel 1969 ed è riconosciuta con Decreto del Presidente della Repubblica nel 1975. Essendo una Onlus, la sua attività è completamente finanziata dai contributi dei cittadini, da aziende pubbliche o private, da iniziative straordinarie come concerti, partite di calcio, rappresentazioni teatrali ecc, ma in particolare con le importantissime campagne di fund raising che ogni anno godono di una grandissimo successo.

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È infatti appena terminata l’ultima campagna 2011 di “Diamo Vita Alla Ricerca” che dal 1994, puntuale come ogni anno, riesce a coinvolgere sempre più persone. L’8, 9 e 10 aprile difatti, erano presenti in 3.800 piazze italiane, ben 18.000 instancabili volontari, che hanno messo in vendita le ormai celebri uova di cioccolato dell’AIL che, con una piccola donazione di 12 euro, contribuiranno non solo ad addolcire la Pasqua, ma faranno sì che tanti pazienti affetti da gravi patologie possano usufruire di cure sempre migliori e possano guarire in un numero sempre maggiore. L’AIL infatti combatte con la convinzione che leucemie, linfomi e mielomi siano mali curabili e guaribili definitivamente e che la vita non debba cambiare per colpa loro.

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La manifestazione, nata a Roma quasi come un esperimento, è oggi, insieme alle “Stelle di Natale”, la più importante. Essa, grazie all’Alto Patrocinio della Presidenza della Repubblica, ha permesso all’Associazione di raccogliere e stanziare fondi destinati alla ricerca scientifica, ha finanziato progetti di sostegno sociale, ha agevolato il lavoro dei medici mirando ad un vero miglioramento delle cure, ha collaborato ai servizi di assistenza domiciliare per offrire ai pazienti le cure necessarie nel loro ambiente familiare, ha realizzato le “Case AIL” nei pressi dei maggiori centri di ematologia, così da permettere ai pazienti che vivono lontano da casa, di affrontare anche lunghi periodi di cure, assistiti dai familiari.

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Proprio con quest’obiettivo dal 2006 è nato il nuovo progetto “RAI per AIL”. La domanda più frequente che ogni paziente fa quando è ricoverato in ospedale è “dottore quando posso tornare a casa?”. Con i fondi raccolti con “RAI per AIL” si mira a potenziare i servizi di assistenza domiciliare già operanti sul territorio nazionale, mettendo a disposizione delle famiglie, personale sanitario altamente specializzato (dottori, psicologi, infermieri e volontari) per

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dare sollievo alle sofferenze dei malati ematici e oncologici che necessitano di cure lunghe e impegnative. L’AIL sostiene che essere curati a casa migliora la qualità della vita dei malati e dei loro familiari, anche nelle fasi più critiche e terminali della malattia, perche ha effetti immediati e positivi sull’intero nucleo familiare, favorendo così il miglioramento dello stato di sofferenza. La campagna di fund raising si è svolta dal 4 al 10 aprile ed è stata pubblicizzata sulle tre reti pubbliche nazionali e in vari programmi che hanno promosso l’evento. Con l’SMS solidale del valore di 2 euro e la telefonata da 2 o 5 euro al numero 45502, sono stati raccolti ben 540.000 euro. Dal 2006 sono state finanziate 46 sezioni AIL per l’assistenza domiciliare, 6 Case AIL, insieme al Gruppo di Ricerca GINEMA, si è realizzato un centro unico in Italia in grado di consentire la raccolta dei campioni di sangue e di midollo di tutti i pazienti con leucemia acuta, 37 centri di ematologia relativi al Gruppo GINEMA per il progetto “Diagnosi Precisa” e nel 2010 è stato varato il protocollo di ricerca sulla Leucemia Linfoide Acuta.

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Anche la Giornata Nazionale gode sempre di grandissima considerazione ed è uno degli appuntamenti più attesi. Essa cade il 21 giugno e coincide con l’inizio dell’estate, rappresentando simbolicamente un messaggio di solarità e solidarietà per rafforzare l’impegno di tutti i cittadini nella lotta contro le

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leucemie, i linfomi e i mielomi. In questa importante occasione non si chiedono donazioni, ma si promuovono l’attenzione e l’informazione sulle malattie contro cui l’AIL da sempre si batte, sottolineando i progressi della ricerca scientifica e delle nuove terapie. L’edizione 2010 è stata dedicata al tema della “qualità della vita” del paziente. A esso è stato destinato un numero verde a cui centinaia di malati ematici hanno chiamato, facendo sentire la loro voce per spiegare le difficoltà che la convivenza con la patologia comporta. Hanno risposto professori ed ematologi che si sono messi a disposizione gratuitamente, per fornire risposte concrete ai bisogni dei malati al fine di garantirne le migliori condizioni di vita possibili.

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Inoltre, dall’8 al 21 giugno 2010, si è svolta anche la seconda edizione del “Progetto Itaca”, un viaggio di oltre 2000 miglia nel mare della solidarietà dell’impegno sociale. Martedì 8 giugno infatti, due vele da 24 metri ciascuna, formate da equipaggi di skipper professionisti, medici, pazienti in fase riabilitativa, infermieri e volontari AIL, sono partite da Genova e Trieste per approdare contemporaneamente a Brindisi il 21 giugno, per festeggiare insieme la Giornata Nazionale AIL. Il progetto vuol consentire ai pazienti di sperimentare l’esperienza della barca a vela, spesso da molti mai provata, ma ricchissima di emozioni, tanto che l’analisi dei dati raccolti mostra come, dopo ogni uscita in barca, la situazione dei pazienti, soprattutto quelli in trattamento chemioterapico, presenta una generale tendenza al miglioramento, sia dei parametri psicologici, sia di quelli psicofisici.

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L’altro “storico” evento che coinvolge la popolazione italiana, al pari delle uova di cioccolato pasquali, è l’ormai celebre appuntamento con le “Stelle di Natale”. Esse sono le protagoniste del periodo invernale dal 1989 e, oltre ad esser diventate vere e proprie icone dell’AIL, hanno in ampia misura adempito al loro compito: aiutare e favorire la ricerca scientifica e l’assistenza ai malati. Il 10, 11 e 12 dicembre 2010, in 4.100 piazze italiane, ne sono state vendute ben 800.000.

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Per quanto riguarda invece le campagne pubblicitarie nazionali dell’AIL, possiamo notare come non manchino testimonial famosi pronti a prestare il proprio volto per aiutare una delle Onlus più attive e importanti d’Italia. Nel 2009 è l’attrice e volontaria Virna Lisi la protagonista di un bellissimo spot firmato dall’Agenzia Armando Testa di Roma che invita a diventare volontari AIL.

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Altro spot molto significativo è quello con il calciatore Cristian Vieri. Lo spot dimostra come per tutti sia veramente facile concedere un euro a un personaggio famoso, ma non è così facile donarlo ai malati di leucemia, linfomi e mieloma, poiché anche un euro è fondamentale per la ricerca. Lo scopo di questo spot è il fund raising in quanto alla fine appare il numero di conto corrente postale per effettuare una donazione.

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Notevole e d’impatto, nonostante la sua semplicità, è lo spot AIL della sezione di Taranto, che focalizza il messaggio sul fatto che dalla leucemia si può guarire, tema ricorrente in molte campagne dell’Associazione. Lo spot fornisce anche informazioni sull’AIL e sul lavoro che da 40 anni svolge.

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Lo stesso tema della guarigione lo troviamo anche nello spot celebrativo per i 40 anni dell’AIL, in cui il presidente Franco Mandelli, ricorda uno dei punti cardine della filosofia AIL, ossia che “una malattia non deve interrompere una vita”.

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L’ultimo spot è dedicato a coloro che possono donare il sangue e non lo fanno. Anche questo è parecchio d’impatto, anche se alla fine si nota una carenza di dati e informazioni. Nel complesso però il messaggio passa.

Auguri AIL, 42 anni portati benissimo.

 

Alice Secchi



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