Se si considera che il Commodore 64 aveva un peso non indifferente, una tastiera ingombrante, la necessità di un mangianastri o di un’unità per Floppy-Disc, e, non ultimo, richiedeva il collegamento ad un televisore (quando non si disponeva di un monitor, comunque, al massimo in bicolor), appare complicato considerarne la paternità degli odierni Tablet.
Eppure,
il Commodore 64, uscito e proposto al pubblico nel 1982, in inverno, compie 30 anni, e ha fatto parecchia strada: basti pensare che il famoso progenitore fu
acquistato in oltre 70 milioni di pezzi nel mondo. Oggi è un pezzo d’epoca, ma chi, come noi, si è addentrato nell’universo della tecnologia passando da
dischi 15×15 cm o da cassette dal caricamento interminabile, non può fare a meno di ricordare la nascita dell’odierna hi-tech.
Il
Commodore 64, per chi non ne conoscesse le caratteristiche, consentiva di
programmare, creare documenti (non esistevano le cartelle, si utilizzavano semplici directory in cui immagazzinare i dati, rudimentali) e
giocare. Ovviamente, nulla di paragonabile neanche ai videogame immediatamente successivi (gli oggi ritenuti d’epoca
Sega Mega Drive, System, Nintendo etc., erano già molto avanzati a livello di
grafica e giocabilità), persino le prime
agende elettroniche nate in quegli anni apparivamo graficamente migliori, ma il
fascino e l’importanza che investe l’utilizzo del Commodore 64 (poi uscito in versione maggiorata, C-128), non hanno paragoni. Immaginate (a quel tempo) di poter utilizzare per la prima volta il vostro televisore a proprio piacimento, come scatola contenitrice, non solo delle vostre trasmissioni preferite, ma anche di programmi, immagini, giochi, scelti e caricati da voi. Bene,
l’idea di poter sfruttare le prime vere potenzialità della tecnologia, non è minimamente paragonabile alla velocità di aggiornamento della Hi-Tech odierna. A quei tempi si andava a rilento e, forse, si apprezzavano di più termini come:
Ready, Run, Return...