Eddie Irvine ha rischiato di diventare campione del mondo di Formula 1 nel 1999. All’epoca in Ferrari un solo pilota poteva, per contratto, vincere: Michael Schumacher. La scuderia di Maranello non vinceva un titolo piloti dal lontano 1979 con Jody Scheckter e dopo vent’anni il quarto assalto al titolo da parte di Schumacher si infranse alla prima curva del GP di Silverstone, gamba fratturata e tanti saluti all’iride.
Nonostante la Ferrari ormai pensasse solo al campionato successivo Irvine si ritrovò in testa al campionato e, grazie alla vettura una spanna sopra le altre, provò a vincere ma Mika Hakkinen riuscì nella rimonta e bissò il successo dell’anno precedente.
Eddi Irvine non brillò mai davvero nel corso delle quattro stagioni in Ferrari, certo la sua mansione aziendale era solo quella di portare in fondo alle gare l’”altra” rossa, quella non guidata da Michael, nessuno gli chiedeva di vincere o di lottare per il titolo, doveva solo portare punti per il mondiale costruttori.
Tant’è che le sue 4 vittorie in carriera furono racimolate tutte proprio in quel 1999 e forse solo la prima fu davvero meritata, nelle altre tre ci fu un gradito aiutino grazie al gioco di squadra con i compagni, Salo e Schumacher. Mai una pole position in dieci stagioni di Formula 1.
Il pilota nordirlandese si divertiva e divertiva nel Circus della Formula 1, prendeva le corse nel modo più simpatico, tanta voglia di andare veloce e di correre, soprattutto dietro alle fanciulle.
Forse Irvine ha sbagliato decennio, sarebbe stato più a suo agio nella Formula 1 degli anni ’70, meno formale, più spensierata e ruspante.
Non è mai mancata l’intelligenza a Eddie, tanto che ha saputo investire i suoi guadagni in modo molto fruttuoso; del resto se non avesse avuto sale in zucca non avrebbe mai accettato il ruolo di scudiero nella squadra più importante con un compagno così ingombrante.
Conosceva i propri limiti e ha saputo ottenere il massimo e qualcosa in più, arrivando a due soli punti dal sogno di ogni pilota, quasi per caso.
Buon compleanno, Eddie.