Un po’ di tempo fa ho letto una citazione che mi è piaciuta molto, riportata da Silvia Mammaimperfetta, parlando del ‘figlio preferito’. Nella mia mente, avendo per ora una sola bambina, quella citazione ha avuto una risonanza diversa. Non legata all’ambito familiare, ma a quella famiglia allargata che è un paese, uno stato, un’unione.
Ho pensato a quel brano come ad un augurio, perché mi piacerebbe vivere in un paese in cui chi si occupa del bene comune ragionasse e agisse come il sapiente del brano:
“Un giorno fu chiesto a un uomo sapiente:
«Hai molti figli: qual è il tuo preferito?».
Rispose: «Il figlio che preferisco è il più piccolo finché non è cresciuto;
è quello che è assente finché non ritorna;
è quello malato finché non guarisce;
è quello che è in prigione finché non è liberato;
è quello afflitto e infelice finché non è consolato”
Qual è il vostro augurio per il nuovo anno?
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