Dati positivi per quanto riguarda l’afflusso di turisti a Napoli, dove, rispetto al primo semestre del 2014, è in aumento di quattro punti percentuali il tasso di occupazione delle camere degli alberghi: mediamente il 69% delle stanze era occupata, contro il 64% della prima metà di quest’anno e il 68% di Luglio 2013. Un incremento che ha riguardato le strutture in zona Ferrovia, Centro Storico e Lungomare, mentre a Fuorigrotta non si sono ottenuti i risultati che si speravano dopo la riapertura della Mostra d’Oltremare.
Tuttavia, la permanenza in città è bassa, poiché i visitatori ci restano per lo più per una o due notti, spostandosi verso mete, nella maggior parte dei casi, come Capri, Ischia, Penisola Sorrentina e Costiera Amalfitana passando per Pompei. Se da un lato è comprensibile questo atteggiamento dei turisti, i quali venendo in Campania si trovano davanti a una larghissima offerta in quanto a posti da visitare, dall’altro si deve sottolineare, ancora, la mancanza di un’adeguata informazione circa i musei e siti culturali presenti a Napoli, per visitare i quali servono ben più di un paio di giorni, sia la mancanza di collegamenti adeguati tra il capoluogo e città limitrofe: se Napoli è difficile da raggiungere perfino da Pompei, a causa della linea ferroviaria chiusa dopo il crollo a Portici della Villa d’Elboeuf, è naturale che il visitatore scelga di pernottare nella città mariana o nelle vicinanze, invece di tornare a Napoli, per poi raggiungere da lì le vicine località di mare o la stessa Capri, grazie ai traghetti in partenza da Castellammare di Stabia.
Con questo discorso, in ogni caso, non si vuole far passare il concetto per cui il turismo si deve fermare a Napoli, a discapito del resto della regione, ma, al contrario, secondo chi scrive investire molto sul capoluogo partenopeo farebbe bene a quest’ultimo così come alle altre località: una Napoli dall’immagine forte in campo internazionale darebbe necessariamente pubblicità a tutta la Campania, e il flusso turistico aumenterebbe in tutto il territorio, specialmente grazie a chi decide di dedicare le ferie interamente alla nostra regione, piuttosto che passarci dopo essere stati a Roma, Firenze, Milano e così via. I turisti devono venire e ripartire per andare a casa, non in altre regioni, e tornare gli anni successivi per visitare il resto.
Infine, c’è la questione Pompei: nella domenica di ieri, a ingresso gratuito in tutti i musei e siti statali, gli Scavi di Pompei sono stati il più visitato in Italia con quindicimila ingressi, tremila in più rispetto alla prima domenica di Luglio. Al secondo posto in Italia la Reggia di Caserta, terza la Galleria degli Uffizi a Firenze, seguita quasi a pari passo dal Museo Archeologico di Napoli. Tali non fanno altro che confermare il discorso fatto sopra, ossia che la Campania, per quanto ha da offrire, non dovrebbe temere nemmeno, a mio avviso, Parigi: stesso discorso che riguarda, inoltre, tutto il nostro Sud.