In questi ultimi anni è stato rilevato un incremento del tasso di mortalità: sorprende (ma neanche tanto) che gli indici più preoccupanti riguardino stati occidentali in cui, stando alla propaganda, le condizioni di vita sarebbero migliori grazie alle vaccinazioni, l’assistenza sanitaria e meraviglie simili. Si noti che il tasso di mortalità è più elevato in Italia, Grecia, Germania etc. piuttosto che in Bangladesh, considerato un paese “in via di sviluppo”.
E’ palese che le miscele di veleni somministrate ad ignare popolazioni del mondo occidentale, veleni che spaziano dagli organismi transgenici ad i mille inquinanti ambientali, in primis il nanoparticolato di metalli, polimeri e vetro delle scie chimiche, costituiscono la spiegazione dell’arcano. I picchi di Russia e Bielorussia sono probabilmente un’onda lunga dell’esplosione del reattore nucleare sito a Chernobyl, incidente occorso il 26 aprile 1986.
Precisiamo che il tasso di mortalità è il parametro che indica il numero medio annuo di decessi ogni 1.000 abitanti, rilevato a metà anno, anche noto come tasso generico di mortalità.
Riportiamo qualche valore del 2014 in ordine di incidenza dal più elevato al più basso:
Russia: 13,83
Bielorussia: 13,51
Germania: 11,29
Grecia: 11,00
Congo: 10,17
Italia: 10,10
Gran Bretagna: 9,34
Francia: 9,06
Spagna: 9,00
Stati Uniti: 8,15
Svizzera: 8,10
Aruba: 8,10
Cuba: 7,64
Cina: 7,44
Australia: 7,07
Brasile: 6,54
Albania: 6,47
Antigua e Barbuda: 5,70
Bangladesh: 5,07
Fonte: indexmundi.com
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