Se a livello internazionale il prezzo del metano cala, a livello nazionale invece si registra un aumento dell’1,7% sulla bolletta per il prossimo trimestre. Il rincaro in questione è di 1,7 punti percentuali, valore che è costituito da un incremento di 1,4 punti percentuali inerente all’aggiornamento delle tariffe di distribuzione, misura, trasporto e stoccaggio e da un aumento di 0,5% punti percentuali a causa dell’aggiornamento degli oneri generali.
A fronte di questi due rincari, si registra una diminuzione di 0,2 punti percentuali per via dell’aggiornamento della materia prima in relazione al quarto trimestre del 2012.
Questo aumento inciderà mediamente su ogni famiglia per 22 euro all’anno. Da notare che l’aumento del gas-metano con il conseguente caro bolletta non ha nulla a che fare con il costo della materia prima, ma dipende dalla distribuzione.
Cosa vuol dire? In sostanza che è necessario garantire comunque ai distributori gli stessi ricavi, anche nel caso di minor consumo della materia, affinché essi continuino ad investire sulla nostra rete, facendo arrivare il metano nelle caldaie. Unico problema di cui bisognerebbe tenere conto è che parliamo di distributori privati, così come i loro profitti e che, di conseguenza, i rischi di fare impresa delle aziende in questione tende a ridursi al minimo.