5 gennaio 2015 Lascia un commento
Inizieranno molte avventure, una di queste chiamata seconda guerra mondiale. Per Luhrmann, la Kidman, Jackman e molti altri comprimari e’ un vero e proprio ritorno a casa perche’ tutti australiani, percio’ il film e’ sentito e vissuto con particolare ardore.
Immagino che la giusta inflessione del parlato abbia dato un valore aggiunto ad un film andato bene ma non benissimo. Lui, Luhrmann e’ sempre spettacolare, colorato, velocissimo, autore del live action di un fumetto tutto da scrivere. Incede sul misticismo dei luoghi e delle genti ed e’ questa la magia di solito affidata alle canzoni e alle coreografie. Se c’e’ qualcosa di sbagliato e’ stato il mettere troppa carne al fuoco e parlando di mandrie, gia’ si sente il profumino. Scherzi a parte c’e’ di mezzo un omicidio, una gara commerciale, il cattivo che brama il possesso, l’amore profano, l’amore per il figlio mai avuto, l’emancipazione femminile, gli aborigeni, il mistero di un popolo e infine la guerra quando uno solo di questi sarebbe stato sufficiente ad imbastire una trama.
Anche l’umore cambia nel corso del film e pur facendo parte del suo stile, pensiamo a "Moulin Rouge!" o "Il grande Gatsby" ma qui davvero inizia come un cartoon e termina nel dramma piu’ completo.
Sulla qualita’ degli interpreti non si discute. La Kidman e’ strepitosa sotto ogni punto di vista e Jackman un vero monumento alla mascolinita’. Cattivissimi i cattivi, buonissimi i buoni e l’Australia e’ uno spettacolo, CGI o meno che sia.
Mi e’ piaciuto per quanto in effetti sia il film meno riuscito di Luhrmann ma a questi livelli, resta un dettaglio.