Auto elettriche troppo silenziose secondo l’Unione europea, per la quale l’assenza di rumore rappresenta un potenziale pericolo per pedoni e ciclisti che non le sentono arrivare. E per questo, i produttori avranno tempo cinque anni per dotare le loro vetture elettriche di sistemi di allarme acustico che, con buona probabilità, riprodurranno il rumore di un motore tradizionale.
La Toyota Prius
Paradossalmente la decisione dell’Ue fa parte di un pacchetto legislativo che richiede, anche alle automobili convenzionali e ai camion con motori diesel e benzina, di ridurre il rumore emesso del 25% con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento acustico complessivo causato dal traffico stradale. Ora però, chi l’inquinamento acustico lo ha proprio eliminato, dovrà correre ai ripari: in particolare, quelle case automobilistiche che sui propri veicoli elettrici non hanno ancora previsto un sistema di avvertimento acustico come la Toyota Prius and Bmw i3.
Sul tema “Toyota sta lavorando da anni e sia in Giappone che negli Usa è disponibile un avvertimento acustico sulla Prius. La tecnologia già c’è”, fa sapere la Toyota all’Adnkronos. Plausibile, quindi, che dopo la presa di posizione dell’Ue, la casa automobilistica possa intervenire presto anche in Europa. Ad esempio invece, “i veicoli elettrici Renault sono già equipaggiati di un dispositivo sonoro che permette di farli sentire al pedone”, fa sapere l’azienda all’Adnkronos. Si chiama Z.E. Voice e consente al pedone anche di valutare la velocità del veicolo in arrivo, poiché la frequenza del suono varia con la velocità del veicolo.
Il sistema si fa sentire da 1 a 30 km/h, mentre, da fermo, il veicolo è perfettamente silenzioso. Al di sopra dei 30 km/h il rumore di rotolamento è tale che non si necessita di ulteriore allarme sonoro. La funzione Z.E. Voice può essere esclusa dal conducente con una semplice pressione del pulsante.
(adnkronos.it)