Magazine Cinema
Io rimango legato alla buona, giusta, splendida,ideologia comunista. Alla base , per ogni militante degno di nota, c'è una cosa: critica,ma sopratutto autocritica
Qualora io mi sia sbagliato nei confronti di un'analisi sconfitta dal tempo e dalla storia, o su una persona a caso,ho l'obbligo e dovere morale di fare autocritica. Pubblica. Non c'è vergogna o umiliazione in questo perché riconoscere di essersi sbagliato è un passaggio di grande onestà intellettuale.
Poi se capita pochissime volte di esser in fallo,cosa sarà mai? Lo possiamo concedere. E io, perdonatemi l'inconsueta modestia: ho sempre ragione. Vedo molto avanti, fra i tanti alternativi dei miei coglioni,sono indipendente e indisciplinato fino al midollo. Ecco,magari esagero un pochino in egocentrismo. Ma mettiamola così: pure nei miei periodi nerissimi,non ho mai ceduto al vittimismo. E alla fine qualcosa ho ottenuto,non parlo di premi economici o di fama,ma in termini umani e sentimentali.
L'amore ci rende persone migliori, no? Vero.
Fa miracoli, no? Vero. Uno di questi è quello di avermi fatto modificare idea su costui.
Nella foto il compagno Spilby mi saluta a pugno chiuso. Non è ancora perfetto,ma altri film di Vertov- guardate per cortesia Tre canti per Lenin,please- e Boris Barnet- guardate tutti i suoi film,per favore- e poi ci siamo.
Ok,cosa volevo dire? Ho criticato per anni Spielberg. Si, l'ho fatto e su punti precisi , con motivazioni argute che sono state sostenute- rima! Tra poco mi metto a rappare come un Moreno qualsiasi- anche dalle fans più accanite del regista e direttore del famoso carcere austriaco, ( si che poi tutti a parlare dei Marò e Pellico? Pellico libbbbberooooo ora! ),basate su alcuni elementi che sono la radice del mio modo di vedere e considerare il cinema e l'arte. Lo reputavo un furbissimo uomo d'affari prestato al cinema, brillantissimo e abilissimo nel dare al pubblico quello che vuole,ma non all'altezza dei suoi coetanei usciti negli anni 70, ( scorsese, millius, ashby via elencando), poco arrabbiato,poco ribelle, propenso a voler piacere a tutti.
Sicuramente lontana dalla pratica di rimanere a Livorno , con gli amici del bar, puri e indipendenti ad oltranza
Questa critica con il tempo però si è scontrata con una riflessione successiva: ma al di là della potentissima macchina produttiva, Spilby ci vuole dare un messaggio? O è solo 3d e distintivo come il suo maggiordomo: Cameron?
Devo dire che grazie alla mia compagna,(ma l'avete capito che sono fidanzato dal 16 marzo 2014 ?), mi sono impegnato a trovar del buono nel padre di Et, Jurassick, Hook, ( tre film che non sopporto nemmeno in foto god bau bau),e la riscoperta di Spilby è passata dalla riscoperta del cinema di Virzì e della Archibugi.
Cosa cazzo centrano costoro con il nostro regista preferito? Eh lo so, non avete molta fantasia e capacità di analisi,voi spielberghiane e spielberghiani, ma vi voglio bene lo stesso eh.
L'umanità, ecco cosa hanno in comune. Che sia la storia del più grande truffatore americano, o di un psichiatra del reparto infantile, o di una madre livornese , è l'umanità e lo sguardo partecipe,affettuoso,rispettoso, in un'epoca di cinismo facilone, di trasgressione individualista e scadente, di pessimismo di facciata,comodo,per non prenderci la nostra più grande responsabilità: amare l'umanità.
E ammetto, pur avendo alcune remore su alcune sue pellicole, ecco Spielberg questa cosa la fa sempre. Non parte mai dall'idea che gli esseri umani siano bestie mediocri,depravate e che meritino un giudizio universale,dolore a pacchi e noi ci facciamo delle matte risate per le loro sofferenze
Ok,per onestà vi dico che non mi dispiace questo film se a proporlo è Bergman, lo apprezzo meno gestito da altri e non tollero la violenza grottesca,ironica, a cuor leggero , fatta per portar il pubblico a deridere chi muore male e in modo violento,cosa che fa spesso un pirla del quale non voglio nemmeno fare il nome,talmente lo schifo. E lo schiferò durante l'intera vita.
Spielberg cerca sempre di farci notare l'essenza positiva dell'essere umano, la sua voglia di riscatto,il suo far parte di una collettività, dando spazio anche alle figure di contorno, mostrando una cosa nella quale io credo molto: l'epica della vita quotidiana. Sono eroi della piccola borghesia,,media al massimo. Gente sono le ossa e il cuore della nostra società occidentale. Siamo noi. La paura dell'acqua per Marty, la ricerca della figura paterna per Francis Abbagnale, e tanti altri piccoli e caparbi eroi della sua cinematografia siamo noi.
Sogniamo? Certo,a volte meritiamo anche di sognare. Perché dai sogni nascono i gesti concreti nella realtà. Talora sono sogni mal riusciti, ( hook ad esempio), ma talora sono davvero opere che parlano al nostro cuore,alla nostra anima, ci spingono a rialzarci e dire: va che non è così male questa umanità. Esistono anche durante il nazismo uomini che sfidano l'oscurità del fanatismo, esistono agenti del mossad disgustati e traumatizzati dalle operazioni che hanno fatto,e anche le bestemmie che usi spesso nella vita quotidiana ti appaiono come tante stelle comete natalizie,tutto questo grazie al messaggio di riscoperta e difesa dell'umanità
Certo, non tutto mi piace di costui, non tutte le sue operazioni le condivido e sostengo,ma ci ritrovo molto di me stesso in certi suoi film. Da quando ho imparato che non è vergogna piangere vedendo un film,ma anzi il massimo tributo a quello che siamo:: uomini fatti di sentimenti ed emozioni, ho imparato che alla fine il buon spilby ha una sola missione: fare tanti danè,no vabbè anche un'altra: ricordarci che siamo solo esseri umani,imperfetti,ma per questo degni di tenerezza,attenzione,e un barile per galleggiare sull'oceano dopo aver sparato allo squalo che divora ogni nostro piccolo entusiasmo e sana gioia in questa vita
Cazzo roba che mi vien voglia di correre per le strade di questa piccola,rancoroso,morta città brianzola e urlare: buon natale! !!!!!!!
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