- Anno: 2014
- Durata: 109'
- Distribuzione: Eagle Pictures
- Genere: Fantascienza
- Nazionalita: Spagna, Bulgaria
- Regia: Gabe Ibáñez
- Data di uscita: 26-February-2015
Arriverà il prossimo 26 febbraio nelle sale italiane Automata, il film diretto dal regista Gabe Ibáñez. Il thriller fantascientifico, ambientato in un futuro apocalittico vede come protagonista, nonché produttore della pellicola, Antonio Banderas insieme ad un cast di grandi nomi: Dylan McDermott, Birgitte Hjort Sørensen, Melanie Griffith e Robert Forster.
Trama Nel 2044 la Terra sta andando verso la desertificazione e l’umanità lotta per sopravvivere in un ambiente ormai ostile. La razza umana coesiste con i robot creati per supportare la condizione della società in declino. L’agente assicurativo Jacq Vaucan che lavora per una società di robotica, la Roc Robotics Corporation, indaga su androidi difettosi. Durante una delle sue indagini scopre quale sia la verità scomoda che si cela dietro gli Automata Pilgrim 7000.
Recensione Automata racconta di un futuro senza alcuna prospettiva, un deserto di rifiuti dove macchine e uomini convivono. Solo una sopravvivenza, non c’è nulla che nella pellicola possa far pensare ad una vera e propria vita, quella che comunemente si chiama tale e non solo un’esistenza dedita alla ricerca di ossigeno. Non c’è nemmeno alcuna speranza o un barlume della medesima. I robot sembrano per l’intero film più vivi degli uomini stessi, che si aggirano come automi in una città decadente e fantasma. Fino a metà l’opera di Gabe Ibáñez riesce a catturare l’attenzione dello spettatore, si cerca di capire cosa stia succedendo, i meccanismi e ogni piccolo particolare portano a porsi delle domande. Si arriva poi al fatidico punto dove il caos dovrebbe trovare una svolta e invece Automata inizia la sua discesa lenta. Non c’è passione, azione, e il tutto si risolve nella solita guerra tra macchine e umanità, che finisce per essere solo un corpo a corpo tra gli uomini stessi.
Nuovamente sullo schermo riappare quel grosso confine che divide bene e male, qui la demarcazione è talmente netta che nel paradosso i robot risultano più “umani” degli umani che li hanno progettati e creati. L’emotività iniziale e il carico di tensione cadono in un attimo, lasciando posto solo al già visto. Mancano dei tasselli che permettano allo spettatore di capire cosa realmente sia successo, sembra quasi che tutto sia scontato e raccontato dai protagonisti con la semplicità che porta alla fine del film. La macchina si ribella all’uomo e il bene vince sul male. In termini pressapochisti ecco spiegato il senso del film e dispiace perchè invece l’inizio sembrava promettere ben altro.
L’ interpretazione di Banderas è sufficiente alla struttura interna della pellicola ma niente di più, il robot Cloe spesso risulta di gran lunga più espressivo e reale. Il finale, non finale, ha insita in sé quella speranza a cui prima nemmeno si accennava. Automata non convince in pieno, buona l’idea ma banale la realizzazione.
Alessandra Balla