
Lavoro di Gabe Ibáñez alla regia e di Antonio Banderas alla produzione, uscirà il 26 febbraio nelle sale nostrane e pare possa accontentare nella media il pubblico amante di genere fantascienza. Se non proprio sci-fi impegnata, una potenzialità espressiva e narrativa questa pellicola dovrebbe averla. Le immagini del trailer suggeriscono un'atmosfera molto canonica ma godibile e un'aspettativa possiamo riporla fiduciosa anche nel cast (Banderas è protagonista e si muoverà nella scena accanto a Melanie Griffith, Dylan McDermott e Robert Forster). Palpabile il richiamo alle pellicole "parenti" I, robot e Blade Runner (ok, su Blade Runner molti discutono sulla parentela), ma è piuttosto evidente la similitudine di fronte alla fisionomia del robot con gli occhietti tragicamente espressivi che chiede di essere risparmiato, dalle fattezze che ricordano i robot obsoleti della Usr proprio di Io robot, e le leggi della robotica che qui, invece, vengono definiti protocolli se non sbaglio. Che dire della trama? Un mondo non così lontano e non così irreale, in fondo, che assiste all'ennesima evoluzione delle macchine. Cercando di immaginare quali saranno gli schieramenti effettivi e quali le reali minacce, attendo la visione, sperando di non trovarmi di fronte ad una polpetta insapore infarcita forzatamente di stereotipi fantascientifici.