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Dopo qualche anno di guida, e di lunghe code in coda al semaforo, mi ritrovo qualche volta a pensare a chi sta nelle auto che mi circonda. Vi siete mai guardati attorno? Ci sono alcuni automobilisti tipo, alcuni davvero strani...
La naufraga
L'appellativo deriva dall'abitudine di queste persone di guidare aggrappata al volante come fossero aggrappate all'unico relitto galleggiante di una nave affondata nell'Atlantico. Guida con prudenza, e probabilmente non vede a più di 50 metri di distanza. Aggirare con cautela.
L'uomo col cappello
Direttamente da un famoso quadro di Magritte, sembra essere il passeggero casuale, e non il guidatore, di un'auto. Non dà mai la sensazione di guidare, neanche di saperlo fare, non ha sicuramente la più pallida idea di dove sta andando.
Il pilota
Guida in maniera sportiva anche l'Ape Car. Alle rotonde frena all'ultimo momento e le guida come fossero chicane di un circuito di Formula Uno. Ti sta incollato al parafango in attesa di poterti superare, con mezza macchina spostata a sinistra, per poter cogliere l'attimo in cui ti distrai e lui può finalmente passarti sopra.
Macho Man (ciao Randy!)
Guida con la mano sinistra piantata sulla parte centrale superiore del volante, il gomito sinistro sul bracciolo centrale, e la testa inclinata per compensare la piega a 45° della colonna vertebrale (avete presente Paul Cayard durante la Coppa America?). Non ha mai fretta, fa 20 volte il giro del centro, con l'autoradio a tutto volume, poi torna a casa, solo.
Il piccolo esploratore
Da piccolo sognava il Camel Trophy, in mezzo a coccodrilli, zanzare, sudore, sanguisughe e fango. Da grande si accontenta di un buon impiego, e, fermo al semaforo, sfoga il suo profondo desiderio di conoscenza, esplorando i più reconditi pertugi del proprio naso.- - - dariocavedon.blogspot.com