Il paese di Henry Ford, il paese del boom della motorizzazione privata ha fatto delle auto e delle moto le proprie muse ispiratrici in “servizio permanente effettivo” arrivando finanche alla fondazione di un’ Automotive Fine Arts Society dove un manipolo di pittori, tutti cooptati nell’associazione su invito individuale, riconoscono nelle vetture e nelle motociclette i loro soggetti di riferimento (anche perché sponsorizzati da primarie case dell’automotive come Aston Martin, Ford Motor Company, Lincoln, Mazda, Mercedes-Benz and Infiniti) ed affondando le proprie radici pittoriche nelle scuole e nei pittori più tipicamente americani come in Frederick Remington e i suoi polverosi paesaggi western dell’ 800, come nel tratto essenziale di Grant Wood, nei landscapes urbani desolati di Edward Hopper , nell’ormai ovvia ed abusata Pop Art e nel suo più diretto e più americano discendente: L’Iperrealismo degli anni ’60 e ’70 . Il tutto con qualche “spruzzo” d’Impressionismo. Sia come sia, ci sembra però che le tele proposte dagli artisti dell’ Automotive Fine Arts Society siano stimolanti e per certi versi interessanti anche se però ci rimane un dubbio …soprattutto in qualche caso…:.qual’è la reale distanza artistica tra una di queste tele ed una bella fotografia?
Tom Fritz


Craig Warwick

Ken Eberts


Harold Cleworth

Art Fitzpatrick

Nicola Wood



Charles Maher

Bill Neale


Gary Whinn


William Motta

Dan Crary

Barry Rowe
