Sto cercando di educarmi; a che cosa? All’autonomia.
Quando una persona è autonoma è anche libera e creativa.
Se è libera (e dunque creativa) può essere positiva e costruttiva, può fermentare idee e possibilità.
Queste idee possono diventare realtà, fatti, occasioni, nuovi mondi tutti da sviluppare e fare incrociare con altri mondi.
Ragioniamo allora, amici, su chi sono le persone libere:
Sono liberi coloro che governano il loro lavoro e non ne sono piuttosto governati; sono liberi coloro che hanno le loro opinioni e si comportano di conseguenza senza dovere rendere conto a terzi se non sotto un profilo etico; sono liberi coloro che stanno dentro un contenitore che hanno scelto e non che qualcuno ha scelto per loro; sono liberi quelli che possono cambiare idea, ammettendo con coraggio ma anche semplicità di essersi magari sbagliati; sono liberi quelli che piuttosto che subire delle costrizioni intollerabili preferiscono rinunciare a stare nell’agio tollerando di stare con qualche disagio non previsto; sono liberi quelli che insegnano ai loro figli che più importante della libertà non c’è nulla.
Per conseguenza di quanto detto, non sono liberi chi subisce un lavoro senza possibilità di crescita, chi ha paura a dire quello che pensa, chi ha paura a prendere delle decisioni, chi non sa e no vuole come raccontare d’avere cambiato idea, chi non sa come privarsi di tante cose superflue ritenendole insostituibili, chi non ha nulla da insegnare ai propri figli o ai figli degli altri ma crede al contrario di saperne molto.
Pensiamo alle tre cose che secondo noi metteremmo al primo posto o che ci porteremmo inseparabilmente sopra di un’isola deserta.
Qualcuno potrebbe rispondere il mio libro preferito, il mio cellulare, lo spazzolino da denti, il mio pc con il collegamento a internet, il mio migliore amico, un buon sonnifero, un’arma per difendermi, e ancora non so cos’altro…, le possibilità rimangono infinite, c’è da sbizzarrirsi.
Io risponderei senza esitare ”la mia capacità di sopravvivere”.
Dopo di quella, la mia capacità di organizzarmi; dopo di questa, la mia capacità di trovare una forma di felicità.
All’autonomia connessa alla libertà segue direttamente l’azione di cose possibilmente buone. La libertà spesa per cose negative e distruttive è la negazione stessa del dono dell’essere libero.
Chi utilizza il dono della propria autonomia per offendere, distruggere, criticare senza mai fare nulla per costruire, è out, è un parassita, è come un gambero che procede all’indietro finendo dentro un precipizio, o ancora un microcefalo destinato alla demenza.
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