Autopsia di Bifolco: dubbi sulle testimonianze
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Si è svolta oggi l’autopsia nel corpo di Davide Bifolco, il ragazzo sedicenne che tre giorni fa è stato ucciso da un carabiniere. Davide, assieme ad altri due ragazzi, era a bordo di un motorino, il quale non ha rispettato il posto di blocco dei Carabinieri, che hanno reagito sparando.
Le testimonianze del carabiniere, degli amici di Davide e dei presenti non sono combaciate già dal primo giorno, e nel corso della settimana si sono svolte fitte indagini ed interrogatori, per capire la dinamica dell’incidente. Da una parte c’è un carabiniere poco più che ventenne che sostiene di aver sparato accidentalmente, dall’altra ci sono gli amici del ragazzo e semplici cittadini napoletani che inveiscono contro le autorità, chiedendo di lasciar a loro il carabiniere.
L’autopsia di oggi ha portato nuovi dubbi e difficoltà nel capire cosa è realmente avvenuto quella notte. Le telecamere di un locale vicino al luogo dell’incidente mostrano il carabiniere che corre all’interno con la pistola in mano, mentre lui ha affermato di essere inciampato e che in quell’istante fosse partito accidentalmente uno sparo. Altri invece, hanno riferito che il carabiniere abbia sparato quando Davide era già a terra.
I raggi e la tac del cadavere hanno mostrato che il proiettile che ha colpito il ragazzo è stato sparato frontalmente, colpendo il petto e uscendo dalla schiena. I testimoni, invece, avevano detto che lo sparo sarebbe arrivato alle spalle, mentre il ragazzo aveva le mani in alto. Le prime indagini, dunque, sarebbero orientate a constatare che è stato un terribile incidente, in quanto il colpo è stato esploso involontariamente.
Da rivedere quindi tutte le dichiarazioni, cercando di capire chi ha parlato per andar volutamente contro le autorità e chi invece ha affermato il vero.
di Alessandro Bovo
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