Anche questa settimana voglio parlarvi di un'autrice a me abbastanza cara..
"La scrittura per me è un tentativo disperato di preservare la memoria. I ricordi, nel tempo, strappano dentro di noi l'abito della nostra personalità, e rischiamo di rimanere laceri, scoperti. Così scrivere mi consente di rimanere integra e di non perdere pezzi lungo il cammino."
Isabel Allende Llona è una delle autrici latinoamericane di maggior successo al mondo. Ha scritto romanzi basati sulle sue esperienze di vita, ma ha anche parlato delle vite di altre donne, unendo insieme mito e realismo. Ha partecipato a molti tour mondiali per promuovere i suoi libri ed ha anche insegnato letteratura in vari college statunitensi. A tre anni dalla sua nascita il padre, Tomas Allende, divorzia e abbandona la famiglia; la madre decide di tornare in Cile con i tre figli e andare a vivere nella casa del nonno.Grazie all'aiuto del cugino del padre Salvador Allende, futuro presidente del Cile, a Isabel e ai suoi fratelli non mancherà la possibilità di studiare e di vivere senza problemi economici. Nel 1956 la madre si risposa con un diplomatico e a causa del suo lavoro la famiglia farà dei soggiorni all'estero,soggiorni che le permetteranno di conoscere un mondo diverso da quello da lei fino ad allora conosciuto nella casa del nonno. Tornata in Cile, nel 1962 si sposa con Michael Frías, da cui avrà due figli, Paula e Nicolás. Da questo momento si dedicherà al giornalismo, mestiere che sarà da lei sempre molto apprezzato. Nel 1988 divorzia da Frías ed il successivo matrimonio con William Gordon, con conseguente trasferimento in California . Nel 1991 improvvisamente la figlia Paula, a ventotto anni, si ammala di una malattia rara e gravissima,che la trascina in un lungo coma. Isabel non abbandona la figlia per tutto il tempo e rimane al suo capezzale; durante tutto questo tempo comincia a scrivere, raccontando i ricordi della loro vita insieme in una commovente autobiografia. Un anno dopo la scomparsa della figlia, la Allende pubblica gli scritti nel libro "Paula".In tempi più recenti Allende si è dedicata alla stesura di una trilogia per ragazzi dedicata ai nipoti: i primi volumi sono stati "La città delle bestie"e "Il regno del drago d'oro"poi ha seguito l'ultimo volume " La foresta dei pigmei" .Nel maggio 2007 è stata insignita a Trento della laurea honoris causa in lingue e letterature moderne euroamericane.L'ultimo suo libro è intitolato "Il quaderno di Maya"ed è uscito nelle librerie nel 2011. Nel settembre 2010 è stata insignita con il Premio Nazionale Cileno per la Letteratura.
Parliamo appunto del suo ultimo libro...
Isabel Allende non crede al destino. Le protagoniste dei suoi libri sono donne responsabili, che combattono le avversità con coraggio e ostinazione e che scelgono la propria vita in piena autonomia. E' quanto avviene anche in "Il quaderno di Maya", il suo ultimo romanzo, storia di una ragazza americana dei nostri giorni che, appena diciannovenne e già braccata da spacciatori e agenti federali, si lascia alle spalle le precoci e brutali esperienze consumate tra alcol e droga e fugge dalla California, per rifugiarsi in Cile, in un'isola incantata dell'arcipelago di Chiloé, terra d'origine della sua nonna paterna, Nini. Un luogo primordiale, ma amico, dove ritrovare le proprie radici, passaggio indispensabile per guardare al futuro. Lì Maya impara ad apprezzare la natura, la semplicità dell'esistenza quotidiana e a riscoprire i valori famigliari. La ragazza si porta dietro un quaderno che le ha regalato la nonna prima di lasciarla partire e scrive su quelle pagine tutto quello che le accade sull'isola: il presente si alterna alla sua vita passata a Las Vegas e agli anni del degrado e della marginalità che l'avevano fatta precipitare nel pozzo. Maya è una ragazza forte e Isabel Allende, che crede nella libertà personale come insostituibile elemento della formazione di sé, la racconta pescando nella realtà delle nipoti adolescenti e, come sempre, riesce a intrecciare magistralmente le scelte della protagonista con le vicende e le azioni degli altri personaggi. Per, infine, approdare a un epilogo che sa di riscatto e che premia l'ardimento e la forza. Il quaderno di Maya è un libro diverso dagli altri ma, come la maggior parte dei romanzi della scrittrice cilena (è nata in Perù ma ha vissuto a lungo in Cile, in Venezuela e ora abita negli Stati Uniti), parla d'amore e d'amicizia, di audacia e di emozioni e della possibilità che accada quel che sembra impossibile. E, se mai ce ne fosse bisogno, è l'ennesima prova dell'infinito talento di Isabel Allende e di quanto la scrittrice sappia sempre arrivare al cuore dei suoi lettori.
E voi quale libro avete letto della scrittrice?