Perciò, a cadenza mensile, accanto a "UnLibroUnFilm" avremo questa nuova rubrica, dal titolo effettivamente poco originale ma abbastanza esplicito: "Autori dal Sol Levante".
Cominciamo con le quattro di Osaka, cioé le Clamp.
Hanno cominciato a disegnare manga alle superiori e in realtà all'epoca erano composte da un gruppo molto più numeroso, che poi col passare degli anni si è ridotto.
Il debutto vero e proprio è avvenuto nel 1989 con RG Veda, che trae ispirazione da una rielaborazione buddista del Rig Veda, il quarto libro dei Veda induisti. In quest'opera si nota già la propensione spiccatamente fantasy del gruppo di autrici.
Hanno prodotto tantissime serie e non vi farò un'elencazione completa perché tanto la trovate su Wikipedia.
La prima volta in cui questo è accaduto è stato con i personaggi del manga "Tokyo Babylon" che sono poi tornati in "X".
"Tokyo Babylon" tratta di una famiglia di sciamani ed è ambientato a Tokyo nei primi anni '90.
"X" (che per altro è il primissimo manga che ho letto) è sempre ambientato a Tokyo. Narra delle vicende di due gruppi contrapposti di persone dotate di poteri magici, i Draghi del Cielo e i Draghi della Terra. Dall'esito dello scontro tra loro dipende il destino della terra.
I Tankobon (volumi) di "X" pubblicati sono 18, però l'opera è incompleta perché l'editore giapponese si rifiuta di pubblicare il finale, considerato troppo violento.
Un'altra serie famosissima in Italia (sempre per chi negli anni '90 aveva l'età per guardare i cartoni animati) è "Card Captor Sakura", in cui una bambina delle elementari, Sakura appunto, aveva il compito di radunare delle carte create da un potente mago, Clow.
Parlando di "Card Captor Sakura" dobbiamo tornare al discorso del crossover, che per questa serie è avvenuto nella maniera più lampante ed elaborata.
Per finire, l'altro giorno sono andata in fumetteria e ho scoperto che Panini ha cominciato a pubblicare la serie nuova delle Clamp, "Gate 7". Ancora non l'ho letto, perciò non posso esprimere opinioni, ma raramente le Clamp mi deludono.
Perché mi piacciono le Clamp? Perché le loro storie mescolano fantasy classico, fantascienza e tradizione giapponese. Perché i personaggi sono tutti splendidamente costruiti, ognuno con la sua storia personale, i suoi problemi e il suo carattere. Perché le trame sono sempre orginali e mai banali. Perché disegnano benissimo.
Infine, perché ci sono Mokona Bianco e Mokona Nero, questi adorabili animaletti (Mokona Nero, per altro, è un fan del sake):
I manga delle Clamp sono stati ripubblicati in gran parte negli ultimi due anni, dato che nel 2009 ricorreva il ventennio di attività delle signore di Osaka.
Vi lascio con la sigla italiana di "Magic Knight Rayearth" cantata da Cristina d'Avena, che secondo me è una delle migliori mai realizzate in Italia.