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Autori, piattaforme e piramidi d’Egitto

Creato il 19 marzo 2011 da Antonio Maccioni

Il rapporto autore/lettore e autore/autore: ne hanno di recente parlato Nathan Bransford, Marco Dominici e Mauro Sandrini. Provo a mettere in evidenza alcune annotazioni interessanti, apparentemente scontate ma da rivalutare continuamente. Il problema fondamentale è quello della platform, per altri versi strettamente legato alla dicotomia verticale/orizzontale (ma si può davvero parlare di una dicotomia?). Per farsi un’idea si possono sempre rispolverare i contributi che conservo tra i bookmarks, e che ripropongo in coda al post.
Nathan Bransford (nel nostro caso ci interessa non tanto la produzione quanto la prospettiva e  l’approccio) risponde ad alcune questioni sul rapporto tra social media e promozione libraria, sostanzialmente criticandone l’impostazione di fondo: quando avrò bisogno di promuovere qualcosa mi servirò persino dei nuovi media. Ma i social media non hanno a che fare con la promozione, considera Bransford: hanno a che fare con la connessione tra le persone. “Hai bisogno di essere celebre per connetterti con gli altri? Hai bisogno di un libro per connetterti con gli altri?”. Il cuore della questione è questo: ci sono strumenti che servono per entrare in qualche modo in contatto con chi ti assomiglia. Al riguardo viene riproposto uno dei consigli di Seth Godin agli autori, che dal 2006 rimangono sempre interessanti e ricchi di spunti: il momento migliore per iniziare a promuovere un libro è tre anni prima della sua uscita. Servono tre anni per costruirsi una reputazione, per far funzionare un blog e guadagnarsi la fiducia di un seguito (in altre parole: la promozione smette di essere promozione).
Marco Dominici ha parlato con Mauro Sandrini di editoria cartacea e digitale, di democrazia della lettura, del rapporto tra l’autore e il lettore (anche a partire dal semplice social DRM), del ruolo vecchio e nuovo dell’editore, di libri destinati alla stampa e di libri destinati al digitale all’interno di un equilibro nuovo e variabile. Nella stessa conversazione si considera che “l’ecosistema interessante” riguarda la collaborazione tra l’autore e il lettore, e tra l’autore e gli altri autori. Questa è un’annotazione interessante: “Se consideri ciascun autore come un atomo isolato ha ragione Kelly a dire che sono necessari mille fans per generare uno spazio economico sufficiente, ma se guardi un gruppo di autori collaborativi ciascuno con 100 fan che a loro modo costituiscono un ecosistema in cui i lettori possono riconoscersi, allora per raggiungere la massa critica dei 1000 ne sono sufficienti 100 per ciascun autore. Cioè 10 autori ciascuno con 100 ‘veri fans’ potrebbero generare una economia sufficiente per tutti. D’altra parte i lettori cui stiamo pensando leggono molti titoli all’anno e possono partecipare allo spazio economico di diversi autori, non di uno solo”. Il riferimento di Sandrini è chiaramente alla “regola dei 1000 veri fans” di Kevin Kelly.
Leggi al riguardo: Build a Stronger Network di Jeremy Porter; Wake Up! 7 Tips on How To Be a Human in Social Media di Courtney Boyd Myers; The 10 Commandments of Social Networking for Writers di Jason Pinter; 10 Steps to Building a Better Blogger-Relations Program di Brian Solis; What Platform Means for Writers e Why support Other Writers di Andrew Jack; Writers: Build Your Online Platform di Dan Blank; Le star con mille veri fans di Lucio D’Amelia.


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