La cosa importante è che sono un pittore e uno scrittore. Finocchio. Insicuro riguardo al mio aspetto. E sento un po’ troppo il bisogno di far contenta la gente. Lavoro molto. Darei il braccio destro per essere follemente innamorato. (Beh, diciamo il sinistro.) E sono ottimista riguardo al futuro. (Ottimista per me, non per il mondo.) Adoro le persone. Non sono molto intelligente. Ma sono sveglio. Voglio troppo. La cosa che voglio di più è aprirmi. Continuerò a provarci.
Che grand’uomo doveva essere Joe Brainard, quel pittore, scrittore e artista americano, morto nel 1994 e a lungo praticamente sconosciuto qui in Italia. O almeno sconosciuto per me, prima che Lindau pubblicasse, l’anno scorso, con la traduzione di Thais Siciliano, Mi ricordo, una raccolta di suoi personalissimi ricordi, di cose, oggetti, luoghi, situazioni, che avevano dato vita a tutta una valanga di altri ricordi dentro di me. Già leggendo quel libro, leggendo quali fossero quei piccoli e grandi ricordi che Brainard portava dentro di sé, avevo avuto l'impressione che quest'uomo fosse una gran bella persona.
Autoritratto, sempre pubblicato da Lindau e sempre con la traduzione di Thais Siciliano, è stata una conferma. Una grande conferma. Se possibile quasi migliore rispetto a Mi ricordo. Perché se in quel libro c’era solo (ed era già tanto comunque) quel che Brainard ha voluto ricordare, qui c’è tutto. C’è lui, con la sua ironia e la sua autoironia. C’è lui, con la sua incredibile sensibilità verso il mondo circostante e le persone che lo popolano. C’è lui, la sua arte, i suoi disegni, i suoi pensieri, ma anche le sue debolezze, le sue insicurezze e le sue paure.
Vorrei davvero non aver tutto questo bisogno di far contenti gli altri. Ma far contenti gli altri fa contento anche me, e tutti abbiamo bisogno di questo. Di essere felici. Anzi, io credo praticamente in qualsiasi cosa, se è in grado di rendermi felice. E ci sono alcune cose in cui credo anche se non mi rendono felice.In Autoritratto Joe Brainard si mette completamente a nudo. Fisicamente in alcuni casi, quando ci racconta di quanto adori prendere il sole. Ma soprattutto mentalmente ed emotivamente, parlando del suo rapporto con l’arte e con la scrittura, delle sue grandi amicizie (con Ron Padgett che ha curato questa raccolta, ma anche con Ted Berrigan e altri esponenti della cultura americana degli anni ’70 e ’80), della sua omosessualità...
L’unica cosa che mi abbia mai dato problemi dell’essere finocchio era che pensavo che magari alle persone non sarei piaciuto se l’avessero saputoC'è tutta la sua vita qui, in queste pagine. C'è nei suoi disegni, nei suoi fumetti (People of the work: relax!), nelle pagine di diario e nei suoi scritti, che non rientrano in un genere prestabilito eppure sono ugualmente tanto efficaci.
Capisco che a molti potrebbe sembrare strano mettersi a leggere l'autoritratto di un personaggio che gli è sconosciuto. Ed effettivamente forse se non avessi già letto Mi ricordo (e non conoscessi la bravissima traduttrice che li ha tradotti e mi ha raccontato questi libri), avrei avuto qualche dubbio anche io. E mi sarei poi persa qualcosa di semplicemente grandioso, per lo stile e per i contenuti.
Verso una vita migliore (undici esercizi)ESERCIZIO N. UNOPensate bene alla persona con cui vi piacerebbe di più pomiciare. Ora chiamatela e chiedetele un appuntamento. Probabilmente dirà di no, ma almeno ci avete provato. Avrete la soddisfazione di averci provato. E poi potrete incolpare la «vita» per le vostre frustrazioni, anziché voi stessi.Conclusione: quando non avete niente da perdere, buttateviCome dicevo all'inizio, Joe Brainard doveva proprio essere un grand'uomo e mi dispiace non averlo conosciuto (anche se forse mi avrebbe messo in difficoltà con tutto il suo enorme sapere). Ma per fortuna in questo Autoritratto ci regala davvero tanto di sé stesso e alla fine è un po' come se l'avessi conosciuto davvero.
Titolo: AutoritrattoAutore: Joe BrainardTraduttore: Thais SicilianoPagine: 272Anno di pubblicazione: 2015Editore: LindauPrezzo di copertina: 19,50€Acquista su amazon:formato brossura: Autoritratto