E’ autunno, signori. Per il calendario lo è già da una dozzina di giorni, ma le temperature iniziano ad essere autunnali solo ora: non più caldo ma non ancora gelo. Addio all’afa e benvenuto a un fresco che, per il momento, fa tremare ma non punge, lasciandoti la possibilità di uscire di casa senza toglierti il piacere di ritornarvi. «E’ una seconda primavera», osservava Albert Camus (1913-1960). I colori, in effetti, non mancano, col cielo spesso d’argento e le foglie placcate oro, quasi a comporre un immenso gioiello. E poi ci sono il profumo di castagne e di legna e le passeggiate nei boschi, che già conosci, diventano scoperta, possibilità di respirare qualcosa di nuovo.
E anche se c’è chi ancora ricorda la primavera e chi già vuole neve e Natale, l’autunno non si scompone e mostra tutta la propria bellezza decorando strade e colline, senza distinzioni. Persino la città, d’autunno, diventa più ospitale, perché ti consente di rivedere amici non più in vacanza e non ancora distratti dagli acquisti natalizi. Tuttavia, per alcuni la fase autunnale è triste, con le foglie a terra e gli alberi che sembrano nobili decaduti, con addosso l’abito più bello prima della nudità. Eppure, per ragioni che abbiamo solo accennato, la stagione è tutt’altro che tale. Regala colori che non dureranno per sempre, è vero. Ma sono colori veri e accesi, che portano sempre luce e, per chi sa osservarli bene, la promessa di tornare.