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Autunno in libreria, tempo di letture...

Creato il 01 settembre 2011 da Ghostwriter

...E di riletture, magari, per i più tenaci. Con la complicità del clima che comincia, finalmente, a cambiare. Le giornate si fanno più lunghe, il sole sbiadisce in una coltre sempre più incerta e la pagina bianca ricoperta di simpatiche (o inquietanti) formiche d'inchiostro diventa sempre più chiara. Già, ma in libreria è il CAOS...Che cosa leggere? E perché? Non è meglio un bel telefilm a quest'incertezza? No, potete trovare qui alcuni suggerimenti per leggere senza fregature, vale a dire senza false pubblicità (The Art of Hunger non lavora per una casa editrice - purtroppo- e nemmeno per la CIA).


Le sorelle fatali

Brown
Masha, Iirina e Olga...Ma no, non sono loro! Eleanor Brown esordisce nella narrativa con un romanzo che sembra richiamare vagamente le streghe di Macbeth, come è stato detto, per quel suo muoversi flessuoso tra i dolori e l'immaginazione di tre, scatenate sorelle: Rosy, Cordie e Bean.
Tre sorelle come in Checov, naturalmente, ma con uno sfondo americano, la South Carolina.Com'è risaputo, le tribolazioni di giovani donne del XXI secolo sono sempre interessanti, profumano della vita che spesso non ci sembra di vivere. Lo consiglio per la spigliatezza di linguaggio e perché tutto quello che è vagamente vintage o retro mi ricorda il mio amato Truman Capote (tra un cocktail e un vernissage, quanta nevrosi scorre da queste parti? Non manca neppure la tragica madre attorno alla quale stendere i coltelli, uno dopo l'altro. Stile la Brown ne ha quanto se ne può avere in un romanzo del genere: molto. Quel misto di tragedia, ironia e nevrastenia che si condiscono bene con l'umorismo. Qualità quest'ultima che manca a livello di DNA nel tinello italiano.


 

Elisabeth

Sortino
Tinello italiano? Non è proprio l'ambiente del romanzo di questo giovane scrittore delle nostre parti, Paolo Sortino. La storia narrata in Elisabeth è un fatto di cronaca tra i più discussi, quello del Mostro di Amstetten (Austria), e anche qui non si può non pensare che un romanzo reportage come questo deve qualcosa al delitto Clutter di In a cold blood...Ma Sortino non ha scelto l'estetica del documentario, diciamo così, quanto quella più complessa e ambigua dell'introspezione. Perciò non mi ha sorpreso se il padre incestuoso e la figlia, alla fine, si trovano in qualche modo a vivere una storia non priva di tenerezza. Ambiguità, vittima-carnefice o puro (e folle) istinto materno della prolifica Lisabeth? Fate voi. Per me Sortino è bravo (con qualche caduta di tono, d'accordo, ma siamo di fronte a un esordio) anche per ciò che ne ha scritto Renzo Paris su Pulp: "Le prime pagine sulla paura di Elisabeth sono davvero nuove nella nostra letteratura, che le paure non le sa raccontare, se non con buona dose di patetismo e di ipocrisia".


La vedova incinta

Amis
Vecchia conoscenza e talento devastante per la satira, Martin Amis è tornato con un romanzo impegnativo e divertente, La vedova incinta. L'avevo perso di vista, Amis, dopo L'informazione che mi era sembrato prolisso e, forse, poco motivato. Questo romanzo generazionale, invece, sui cosiddetti figli della Golden Age o del Postmoderno mi tocca da vicino: maledizione e stile mi attirano sempre, specialmente se poi il tema di fondo resta il sesso in tutte le sue forme. Intendiamoci, qui c'è anche molta filosofia: tra i corpi esposti delle amanti di Keith e i traumi degli anni '70 vissuti anche dagli altri personaggi è impossibile non notare che fa capolino la testa di Michel Foucault e quella di Norman Mailer. Interessante la struttura del romanzo, divisa tra narrazione pura e brevi intervalli saggistici. La guerra si combatte nel sonno, ma l'epoca della "generazione perduta", per dirla con David Leavitt, era già al tramonto. Zabrinskie Point modello occultro di Amis? Non è dato sapere, intanto riflettiamo su questo curioso avvertimento: "Un eccitante (o angosciante) interregno sospeso tra il ritiro dell'ancien régime sessuale cacciato dalla rivoluzione dei costumi e l'instaurarsi di un nuovo governo: del resto, come dice il poeta, il mondo uscente non lascia eredi, bensí una vedova incinta".

 

Blue Note Records. La biografia

Cook
Si può scrivere la biografia di un'etichetta discografica? Se ti chiami Richard Cook puoi scrivere anche Le avventure del frigorifero. Questo scrittore sa tutto e oltre dell'ambiente del jazz americano, sembra aver passato più tempo a vagare tra una sala d'incisione e l'altra che trai banchi di scuola. Ci sono tutti i grandi: Clifford Brown, Sonny Rollins, Bud Powell, Thel Monk, Frank Wolff e molti altri.
Qualcosa come un romanzo del jazz, dunque, in linea con una ricca editoria davvero fiorente in questo settore musicale e che non accenna a fermarsi...Meglio così, di storie della musica ne abbiamo fin sopra i capelli.
Fioccano le citazioni, ovviamente, i rimandi discografici si moltiplicano e un ricordo, lancinante del bellissmo L'angelo con il fonografo aleggia tra le pagine. Non per questioni di stile, ma per puro e semplice collezionismoNiente vi impedisce l'accostamento, ma sappiate che il solo Cook sono già 300 pagine. Prendetevela comoda, e gustatevi la voce fashionable di Sarah Vaughan:

 


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