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#autunnonelpiatto: la ricetta dello stufato di cinghiale con arilli di melograno

Da Emanuele Loiacono @FoodTripandMore

L’Autunno è fatto di piatti caldi, calorici e succulenti, ma viste le temperature quasi primaverili di questo Novembre, abbiamo sempre rimandato l’appuntamento con la preparazione di una ricetta tipicamente autunnale.

A quanto pare però (almeno secondo i meteorologi), questo penultimo weekend di Novembre, sarà il primo ad essere freddo e con temperature realmente autunnali.

Per la serie “anche l’Autunno ha i suoi lati positivi” ecco qualche consiglio per non farsi trovare impreparati e approfittare del freddo in arrivo per rilassarsi in casa, riscaldandosi con un buon vino dell’azienda Candido di San Donaci in provincia di Brindisi da abbinare ad una piatto che sa di autunno e di montagna: lo stufato di cinghiale con afilli Melograno.

Un piatto robusto, che prevede una lunga marinatura (almeno 24 ore) e una cottura prolungata con vino rosso, spezie e verdure, da utilizzare poi, anche per dar vita ad una succulenta salsa. Un piatto al quale abbiamo pensato di donare una nota di freschezza, grazie al melograno: ogni boccone è esaltato dall’esplosione degli arilli!

Un consiglio: Per ovviare il problema. sempre molto discusso, della tracciabilità della carne di cinghiale, basta rivolgersi al proprio macellaio di fiducia e scegliere quella munita di certificazione!

Ingredienti per 4 persone

1 kg di polpa di carne di cinghiale

1 spicchio d’aglio

2 cipolle rosse

2 carote

2 rametti di rosmarino

2 coste di sedano

1 cucchiaio di bacche di ginepro

1 cucchiaino di chiodi di garofano

1 Melograno (di medie dimensioni)

1 litro di vino rosso

Olio EVO

Sale

Pepe

Preparazione

  1. Tagliate a tocchetti grossolani le verdure e la carne. Successivamente in una teglia o in una coppa capiente, distribuite la carne e le verdure, aggiungete il rosmarino, i chiodi di garofano, le bacche di ginepro e 1/2 litro di vino rosso. Coprite con della carta velina e lasciate marinare in frigo per almeno 24 ore (noi abbiamo prolungato la marginatura a 36 ore)
  2. Una volta terminata la marinatura, sgocciolate la carne e le verdure eliminando il vino
  3. Rosolate la carne con olio EVO e l’aglio. Unite le verdure e tutti gli odori precedentemente scolati, aggiustate di sale e pepe e irrorate il tutto con l’altro 1/2 litro di vino rosso rimasto
  4. Cuocete a fuoco lento per almeno 2 ore e 1/2, fino a quando la carne sarà morbida
  5. Infine a cottura terminata, prelevate la carne e mettetela da parte. Frullate le verdure e il fondo di cottura. Versate il composto in una casseruola e aggiungete la carne e un’abbondante manciata di arilli (chicchi del melograno)

Abbinamento | Duca D’Aragona 2009, Azienda Vitivinicola Candido

In abbinamento a questo piatto abbiamo scelto un vino elegante e raffinato, proveniente da uve Negro amaro (80%) e Montepulciano (20%), prodotte nelle tenute di San Donaci dall’azienda vitivinicola Francesco Candido.

Nel bicchiere risalta il suo colore rosso rubino con riflessi aranciati. Un bouquet di profumi intensi ma ben bilanciati e gradevolmente puliti, dove si possono percepire profumi di sottobosco, tabacco e cuoio, che risaltano i profumi che derivano dall’invecchiamento in legno.

In bocca i tannini sono molto equilibrati ed emerge un’ottima morbidezza e una buona acidità, che si controbilanciano perfettamente con la dolcezza della carne di cinghiale. Il finale è leggermente amarognolo e lungo.

Siamo riusciti con questa abbinamento a scaldare la vostra giornata?


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